Raid vandalico al cimitero dell'Arcella a Padova
Durissimo il commento del Governatore del Veneto Luca Zaia: "Una società costretta a sorvegliare i propri cimiteri, deve interrogarsi sul suo futuro".
Nella notte del Venerdì santo, delinquenti finora ignoti hanno distrutto tombe e lapidi al cimitero dell’Arcella a Padova. Sono state sradicate croci e impiantate agli ingressi delle cappelle, sono stati scoperchiati alcuni loculi ma le urne all'interno non sarebbero state profanate.
Raid vandalico al cimitero dell'Arcella a Padova
Alla vigilia di una delle feste più importanti per i Cristiani, ignoti hanno messo nel mirino il cimitero dell'Arcella a Padova, vandalizzando tombe e lapidi. Un atto gravissimo, che non è ovviamente passato inosservato, e che ha scosso la comunità. Sulla vicenda è intervenuto anche il Governatore Luca Zaia che si è espresso in modo durissimo per commentare quanto accaduto.
Tombe e lapidi sono state distrutte. Alcune croci, poi sono state sradicate e sono state impiantate agli ingressi delle cappelle. Alcuni loculi, infine, sono stati scoperchiati.
“Una società costretta a sorvegliare i propri cimiteri, deve interrogarsi sul suo futuro. Non è accettabile che un luogo che è chiamato camposanto venga violato e vandalizzato. Ancora più orrore suscita se questo avviene proprio nel Venerdì santo, violando insieme alle tombe uno dei giorni più cari alla pietà popolare e la vigilia della festa più importante della Cristianità”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime la sua condanna alla notizia del raid vandalico al cimitero del quartiere Arcella a Padova.
“I delinquenti che si sono macchiati di un gesto tanto odioso quanto vigliacco – prosegue Zaia – non hanno soltanto offeso la pietà per i defunti propria della nostra gente e il clima pasquale. Hanno aggiunto inquietudine a tutti coloro che a causa delle restrizioni pandemiche non si possono recare a portare un fiore sulla tomba dei loro cari come vorrebbero: un atto doppiamente vergognoso. Spero che i responsabili possano essere identificati e paghino per una simile nefandezza”.