Quattro mesi dalla morte di Chiara Jaconis, uccisa da una statuetta a Napoli. Il papà: "Chi sa, parli"
Si sa ancora poco sulla tragedia di Napoli, avvenuta il 15 settembre 2024. Al momento sono indagati due coniugi, residenti con due figli nel palazzo dal quale sarebbe precipitata la statuetta
La morte di Chiara Jaconis, 30enne padovana deceduta dopo essere stata ferita da una statuetta caduta da un balcone a Napoli mentre si trovava in vacanza col fidanzato lo scorso 15 settembre 2024, lascia ancora nello sgomento tutti i suoi cari. In particolare, papà Giancarlo non sa darsi pace, soprattutto perché, a quattro mesi dai fatti, non ha ancora ricevuto novità sulle esatte cause della morte di sua figlia.
I fatti
La tragedia si è verificata mentre Chiara, durante un'ultima passeggiata prima di tornare a casa, si trovava tra le vie Sant’Anna di Palazzo e Santa Teresella nei quartieri Spagnoli. All'improvviso le è piombata in testa una statuetta di marmo che l'ha fatta crollare a terra. Lì per lì, il fidanzato ha pensato a un malore, almeno fino a quando non ha visto le macchie di sangue sul capo di Chiara, prodotte appunto dal colpo.
Indagini
Di indagini se ne sono fatte, ma resta il fatto che nulla di preciso sarebbe emerso, né sarebbe stato comunicato alla famiglia. Questo stallo sta generando nei cari di Chiara tanta sofferenza, soprattutto per papà Gianfranco:
"Chi sa, deve assumersi la propria responsabilità sulla morte di Chiara. Deve parlare, deve scusarsi e dire che ha sbagliato. Chiedo solo e semplicemente un atto umano".
Chi era Chiara
Gianfranco Jaconis chiede la verità sul decesso della figlia che, ricordiamo, aveva una brillante carriera avviata nel mondo della moda dopo gli studi in Economia e masters in management, che la avevano vista sbarcare a Parigi dove già collaborava con alcuni dei più importanti brand del settore.
Nel suo sfogo, Gianfranco Jaconis - titolare di uno studio di amministrazioni condominiali nella Città del Santo - non si lamenta, non addita presunti responsabili, ancorché nella vicenda risultano indagati solo due coniugi, residenti con due figli nel palazzo dal quale sarebbe precipitata la statuina, per omicidio colposo e omessa vigilanza. L’ipotesi, da verificare, è che uno dei bambini abbia fatto cadere o abbia lanciato la statuina. La coppia ha però sempre negato di essere la proprietaria di quell’oggetto.
Egli non ha nulla da rimproverare neppure agli inquirenti, ma dice solo:
"Non abbiamo certezze sui responsabili della morte di Chiara ma, certamente, l’oggetto non è piovuto dal cielo. Chiedo solo che Chiara abbia giustizia".
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