A partire dall'Arcella

Quando si dice delocalizzare: lo smercio di droga sta fuori dalla propria abitazione

Parte una indagine che porta alla scoperta di chilogrammi di sostanza stupefacente

Quando si dice delocalizzare: lo smercio di droga sta fuori dalla propria abitazione
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Un cittadino marocchino, 37enne, residente a Padova e che aveva preso in affitto una seconda abitazione in provincia, è stato arrestato: quello, infatti, la utilizzava come deposito di sostanze stupefacenti gli avrebbe fruttato sul mercato dello spaccio, oltre un milione e mezzo di euro.

Insolito armeggiare

L'indagine è nata da un controllo nel quartiere Arcella, dove gli Agenti avevano notato una vettura effettuare frequenti soste nel parcheggio di un supermercato, senza che il conducente scendesse, ma dove veniva raggiunto velocemente da altre persone.

Il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:

 

Necessario approfondire

Dai controlli che ne sono seguiti, è emerso che l'uomo lavorava part-time in un'azienda padovana, ma era proprietario di una abitazione e locatario di una seconda, sfitta, mentre nemmeno un mese fa aveva acquistato un'autovettura del valore di oltre 50mila euro.

Droga a chili

Dalle perquisizioni che ne sono seguite è stato appurato che la "seconda casa" serviva come deposito per la droga: in borse e zaini sono stati, infatti, trovati circa 10 chilogrammi di cocaina, 30 di hashish, materiale per il confezionamento, 6 bilancini di precisione e contanti per 64.000 euro.

Il facoltoso marocchino è stato perciò arrestato e rinchiuso al "Due Palazzi" in attesa di convalida dell'arresto.