Paura ad Abano

Punto da un calabrone al centro estivo, bambino finisce in shock anafilattico

Allarme per la proliferazione di nidi in tutta la provincia: «Temperature elevate e clima umido hanno favorito la diffusione»

Punto da un calabrone al centro estivo, bambino finisce in shock anafilattico
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La tranquillità di un centro estivo ad Abano è stata interrotta da un episodio che ha riportato l’attenzione su un problema sempre più diffuso: la presenza di insetti pericolosi nelle aree frequentate dai bambini. Un bambino di sei anni, infatti, è stato punto mentre si trovava nel cortile della scuola dell’infanzia “Mago Merlino” ed ha avuto una reazione allergica grave che ha richiesto il ricovero in ospedale per shock anafilattico. Il bambino, allergico al veleno degli imenotteri, è stato soccorso immediatamente e trasportato al pronto soccorso. Le sue condizioni, seppur stabili, hanno richiesto un ricovero per le cure del caso.

Presenza di nidi in giardino

Secondo le famiglie degli alunni, nel giardino dell’istituto sarebbero presenti almeno tre nidi di calabroni sotto gli alberi. La loro presenza è già stata segnalata più volte, ma al momento non risultano ancora interventi risolutivi. La richiesta ora è chiara: mettere in sicurezza l’area prima che accadano altri incidenti.

Oltre al rischio punture, i genitori lamentano anche il caldo soffocante all’interno dell’edificio, privo di climatizzazione, una mancanza che, unita alla presenza di insetti potenzialmente pericolosi, rende la situazione ancora più insostenibile.

Casi simili nel padovano

Ma quello di Abano non è un caso isolato. Da settimane, in tutta la provincia di Padova si moltiplicano le segnalazioni per la presenza di api, vespe e soprattutto calabroni, anche in zone densamente abitate. Nidi sono stati trovati in pieno centro città – come in piazza De Gasperi, dove un nido di calabroni era stato individuato all’ottavo piano di un condominio – ma anche in zone termali, nei pressi di ristoranti, scuole e persino cimiteri, come quello di Villafranca Padovana.

La procedura è sempre la stessa: i cittadini contattano vigili del fuoco o polizia locale, che poi smistano le segnalazioni agli apicoltori, incaricati di distinguere tra api – che vengono salvate – e calabroni o vespe, che invece vanno eliminati. Nel frattempo, cresce la richiesta di prevenzione e monitoraggio, soprattutto negli edifici scolastici e nei luoghi pubblici frequentati da minori. L’episodio di Abano è un campanello d’allarme che, secondo molti genitori, non può essere ignorato.