Maltrattamenti

Pugno in faccia alla compagna e minacce di morte, ma le violenze andavano avanti dal 2024

E' successo lo scorso sabato 20 settembre 2025 a Limena: arrestato un 43enne che non si potrà più avvicinare alla vittima

Pugno in faccia alla compagna e minacce di morte, ma le violenze andavano avanti dal 2024

I Carabinieri della Stazione di Sarmeola di Rubano hanno arrestato in flagranza di reato un 43enne residente a Limena, poiché ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce ai danni della compagna convivente.

Pugno in faccia alla compagna e minacce di morte

I fatti si sono verificati nel corso della notte di sabato scorso, 20 settembre 2025, quando i militari, durante un servizio di controllo del territorio, allertati dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Padova, su richiesta del personale del 118, sono stati inviati d’urgenza nell’abitazione di Limena dove si era appena consumata una lite molto animata tra due conviventi.

Sul posto i militari hanno subito identificato la donna, che in lacrime, molto agitata e con una ferita sanguinante al setto nasale ha riferito di essere stata aggredita fisicamente e minacciata di morte dal compagno convivente a seguito di una lite scaturita per futili motivi.

Le violenze andavano avanti dal 2024

Ai militari la vittima ha raccontato che le condotte violente del 43enne andavano avanti da tanto tempo, praticamente dall’inizio della loro convivenza risalente al 2024.

La donna è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata all’ospedale per le cure del caso.

Il convivente 43enne, originario dell’est Europa è stato quindi tratto in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Padova, associato alla Casa Circondariale di Padova.

Nel corso dell’udienza di convalida, svoltasi lunedì mattina, 22 settembre 2025, il Giudice ha convalidato l’arresto ed applicato a carico del 43enne la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati.

Si precisa che il procedimento è in fase di indagini preliminari e l’indagato deve presumersi non colpevole fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.