Nella giornata di martedì 23 settembre 2025, è iniziato il processo di Andrea Favero, camionista 39enne accusato di aver ucciso la madre di suo figlio, Giada Zanola, gettandola da un cavalcavia a Vigonza.
Processo per il femminicidio di Giada Zanola
Andrea è accusato di omicidio volontario e è trattenuto nel carcere di Padova da maggio 2024. In particolare, secondo il Pubblico Ministero, la giovane madre sarebbe stata ancora viva, ma incosciente, all’impatto con l’asfalto dopo la caduta dal cavalcavia.
Ciò sarebbe dovuto dall’assunzione di alcuni farmaci, che sarebbero stati prescritti proprio all’accusato per la sua insonnia. Infatti, davanti alla Corte d’Assise di Padova ha parlato anche il farmacista che glieli ha venduti, oltre degli Agenti della Polizia stradale.
Lui si dichiara innocente
Tuttavia, Favero ha continuato a dichiararsi innocente, affermando che, lui e Giada, sarebbero andati assieme fino al cavalcavia, ma che lei si sarebbe fatta lasciare lì dopo una discussione.
Lui, secondo la sua ricostruzione dei fatti, sarebbe invece tornato dal figlio che era rimasto a casa da solo. Inizialmente si pensava che fosse stato un suicidio, almeno finché delle sue amiche non hanno dichiarato che Giada non si sentiva al sicuro con l’ex compagno.
Inoltre, avrebbe confessato all’amica che temeva di essere stata violentata da Andrea durante il sonno causato dai farmaci, assunti senza che lei lo sapesse, poiché cercava di avere un secondo figlio con lei.
I giudici hanno ammesso le prove che hanno presentato in aula, ma bisognerà aspettare per il verdetto. Infatti, la prossima udienza è stata fissata per il 27 ottobre.