Picchiato e frustato con un cavo elettrico in casa da due connazionali che hanno filmato l'aggressione con il cellulare
Una brutale vicenda avvenuta lo scorso 6 settembre 2024: arrestati dai Carabinieri un 40enne e un 26enne per rapina e lesioni aggravate
Lo scorso venerdì, 29 novembre 2024, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Este, delegati dalla Procura della Repubblica di Rovigo, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari a conclusione di un’articolata indagine avviata lo scorso mese di settembre nei confronti di due cittadini marocchini, un 40enne ed un 26enne residenti nella bassa padovana, ritenuti responsabili - in ipotesi accusatoria - dei reati di rapina aggravata e lesioni aggravate in concorso ai danni di due connazionali (in copertina: immagine di repertorio).
Picchiato e frustato con un cavo elettrico in casa da due connazionali
I fatti si sono consumati il 6 settembre 2024 a Este, quando i due indagati, in ipotesi accusatoria, in orario notturno, sono entrati nell’abitazione delle due vittime connazionali, aggredendo selvaggiamente uno dei due con schiaffi, calci e addirittura frustandolo con l’utilizzo di alcuni cavi elettrici, mentre il secondo inquilino è riuscito a darsi alla fuga sottraendosi al pestaggio.
Nel corso dell’irruzione, sono stati sottratti due telefoni cellulari, il passaporto di una delle vittime e la somma di 400 euro in contanti.
Il primo arresto
Il 12 settembre successivo, i militari del N.O.R.M., a conclusione della prima parte dell’attività d’indagine, hanno tratto in arresto il 26enne colto nella flagranza del reato di estorsione in quanto aveva contattato una delle vittime per il tramite di una terza persona, pretendendo dapprima la somma di 350 euro per la restituzione del telefono cellulare, accordandosi poi per la consegna di 100 euro.
Gli aggressori hanno filmato tutto col cellulare
Una volta avvenuto lo scambio, i Carabinieri in borghese, presenti in forze nelle vicinanze, hanno immediatamente bloccato e tratto in arresto il soggetto indagato ritenuto in ipotesi accusatoria responsabile di estorsione, restituendo il denaro alla vittima. L’esame del telefono dell’arrestato, ha poi permesso di identificare entrambi gli indagati, anche a seguito della visione di un video che ritraeva incredibilmente la cruenta aggressione sfociata nella rapina del 6 settembre.
I due indagati sono stati collocati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari. Il procedimento è in fase di indagini preliminari e la colpevolezza degli indagati potrà essere provata solo all'esito del giudizio.