Picchiata per l'ennesima volta dal compagno, il figlio si mette in mezzo per proteggere la mamma
Nel proteggere la mamma, anche il figlio minorenne è stato preso a schiaffi sul viso. La donna ha trovato il coraggio di denunciare: arrestato il compagno 41enne
Un cittadino italiano di 41 anni, residente a Saonara, è stato arrestato dai Carabinieri nella serata di sabato scorso, 4 maggio 2024, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate alla compagna di 32 anni, a seguito di una violenta lite a cui ha assistito anche il figlio minore della coppia.
Saonara, 32enne picchiata per l'ennesima volta dal compagno
L'aggressione si è verificata nel corso della serata di sabato 4 maggio 2024 a Saonara. Alla linea d'emergenza del 112, infatti, è giunta una richiesta d’intervento da parte di una 32enne residente nel Comune padovano.
La 32enne ha raccontato di essere stata aggredita dal compagno 41enne durante l'ennesima lite scaturita per futili motivi. La donna, esasperata dalla situazione, è riuscita a trovare la forza di denunciare quanto accaduto alle forze dell’ordine.
Il figlio si mette in mezzo per proteggere la mamma
In particolare il compagno, dopo aver minacciato e offeso la 32enne, l’ha colpita ripetutamente al volto e al corpo, ferendo con schiaffi in viso e alla tempia anche il figlio minore che nel frattempo era intervenuto per proteggere la mamma.
I carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto, hanno trovato l’autore del reato nei pressi dell’abitazione in attesa della pattuglia.
Successivamente rientrati in casa, anche alla presenza dei militari, quest’ultimo ha continuato ad avere un comportamento aggressivo nei confronti della giovane, la quale ha poi riferito quanto patito in precedenza.
Contusioni multiple per le vittime
La mamma e il figlio minore, trasportati presso il vicino ospedale, sono stati rispettivamente trovati affetti da “contusioni multiple e trauma cranico”, guaribili in 10 giorni, e “trauma distrattivo contusivo arto superiore destro” guaribile in 8 giorni.
Per il 41enne, invece, terminate le formalità di rito, sono scattate le manette e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Padova.