Processo il 12 ottore

Pfas, società idriche: “Già investiti 96 milioni di euro per portare ai cittadini acqua controllata”

Il processo riparte il 12 ottobre, Viacqua, Acquevenete, Acque Veronesi e Acque del Chiampo chiedono il risarcimento.

Pfas, società idriche: “Già investiti 96 milioni di euro per portare ai cittadini acqua controllata”
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Le quattro società si sono costituite parte civile nel primo processo Pfas.

Prossima udienza del processo lunedì 12 ottobre

Pfas, dalle società idriche investimenti per circa 96 milioni. Ad Acquevenete, Acque Veronesi, Acque del Chiampo e Viacqua, con il coordinamento del commissario straordinario, competono tutte le opere urgenti e necessarie per portare nelle case dei cittadini acqua controllata. Le quattro società si sono costituite parte civile nel primo processo Pfas, e lo faranno anche per l’inchiesta Bis. Gli avvocati Angelo Merlin, Marco Tonellotto, Vittore D’Acquarone sono determinati a presentare il conto ai responsabili civili dell’inquinamento. La prossima udienza del processo è prevista per lunedì prossimo 12 ottobre.

Le risorse investite e l’avanzamento dei lavori

  • Acquevenete: dal 2013, e in previsione fino al 2021, ha investito risorse per 33 milioni di euro circa, di cui 25 milioni da fondi ministeriali a disposizione del commissario straordinario per l’emergenza, Nicola Dell’Acqua. Sono in corso i lavori per la nuova condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, che comprende oltre 22 Km di nuove tubazioni da posare e un serbatoio di accumulo da 10.000 mc da realizzare a Montagnana. Obiettivo: portare acqua dalle fonti di Camazzole, per risolvere definitivamente l’emergenza Pfas per Montagnana e i Comuni vicentini dell’area berica.
  • Acque Veronesi: dal 2013 risultano investiti 33,7 milioni di euro, quindici milioni sono già stati spesi dall’inizio dell’emergenza fino alla fine dell’anno scorso, altri sedici sono previsti nel periodo 2020-2021. La società veronese ha già impiegato tra il 2013 e il 2019 circa 11,5 milioni e si investiranno altri 12,8 milioni attraverso i fondi ministeriali e regionali. In aggiunta, il costo di esercizio per i filtri a carboni attivi che garantiscono lo zero tecnico di Pfas in zona rossa, è stato di 3,5 milioni fino al 2019, ed è previsto un impiego di un ulteriore milione e mezzo nel 2020. Sono circa duemila le tonnellate di carboni attivi utilizzati da Acque Veronesi nel solo 2019. Inoltre nel piano delle opere 2020 il principale investimento di Acque Veronesi è rappresentato dai lavori per la realizzazione del “tubone” di Belfiore, l’interconnessione  che porterà acque prive di Pfas in zona rossa e nel nuovo campo dei pozzi.
  • Acque del Chiampo: Dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono stati spesi 3,9 milioni di euro. Di questi, 490mila euro sono arrivati dal Consiglio di Bacino, mentre 270mila euro sono stati stanziati dal fondo della Regione Veneto. Tra il 2020 e il 2021 la previsione di spesa è di ulteriori 4,8 milioni di euro per la gestione dei filtri e per la realizzazione dei nuovi impianti di filtrazione, dorsali di interconnessione e ulteriori estensioni di rete. Negli ultimi 10 mesi sono entrati in servizio gli impianti di filtrazione di Natta a Montecchio Maggiore e Roggia a Montorso Vicentino per un  investimento di oltre 1 milione di euro. Di prossima realizzazione sono gli impianti di Ca’ Nove a favore del sistema acquedottistico di Arzignano.
  • Viacqua: Viacqua sta collegando la rete idrica di Sossano, Campiglia dei Berici e Agugliaro, con l’acquedotto consortile della Riviera Berica alimentato da Vicenza.  L’intervento permetterà di fornire con acqua derivante da fonti situate a monte rispetto all’area contaminata circa 8.000 utenti, (intervento in corso, investimento complessivo di 4,2 milioni di euro). Sono inoltre in progettazione importanti interconnessioni tra i sistemi acquedottistici della città di Vicenza (si prevede un investimento complessivo pari a 3,4 milioni di euro) e il potenziamento del principale sistema di produzione di Vicenza con l’attivazione di un nuovo pozzo (si prevede un investimento complessivo pari a circa 6 milioni di euro), necessari sia a seguito della messa fuori servizio nel 2013 per inquinamento da pfas del pozzo Scaligeri sia in riferimento al collegamento di Sossano, Campiglia e Agugliaro all’acquedotto di Vicenza .

Gli altri interventi di Viacqua

Nell’ambito del piano di interventi predisposto dal commissario straordinario per l’emergenza per garantire un approvvigionamento sostitutivo alla “zona rossa”, Viacqua è incaricata di:

  1. ricercare e realizzare nuove fonti di approvvigionamento nell’alta Valle dell’Agno e di connetterle al sistema acquedottistico di Lonigo, che alimenta la zona rossa, attraverso nuove condotte di adduzione e la connessione con l’esistente condotta della Valle dell’Agno (lavori in corso, costo complessivo di 2,9 milioni di euro), e ampliando il  serbatoio Colombara a Cornedo Vicentino (lavoro in progettazione, investimento complessivo pari a 2,5 milioni di euro);
  2. collegare l’acquedotto di Vicenza con il sistema MOSAV, un sistema che mira a mettere in collegamento i principali sistemi acquedottistici del Veneto (intervento in progettazione, si prevede un investimento complessivo pari a 2,7 milioni di euro). Le spese sostenute e programmate ammontano complessivamente a quasi 22 milioni di euro.

Il conto complessivo è di circa 96 milioni di euro investiti per opere già realizzate dal 2013 e in via di realizzazione da qui al 2023.  Questi sono gli investimenti necessari a garantire la sicurezza dell’acqua potabile. Parte di queste somme sarà inclusa nella richiesta danni che sarà presentata agli imputati.

 

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