A Padova

Perquisite le case dei cinque attivisti di Ultima Generazione che hanno partecipato al blitz a Palazzo Zabarella

La loro azione, senza successo, si è verificata durante la mostra "Da Monet a Matisse" dello scorso 12 aprile. L'associazione in una nota: "Metodi da Stato di Polizia. Chiediamo la fine di repressioni e intimidazioni nei nostri confronti"

Perquisite le case dei cinque attivisti di Ultima Generazione che hanno partecipato al blitz a Palazzo Zabarella
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Nel corso della mattinata di oggi, venerdì 3 maggio 2024, la Polizia di Padova ha proceduto a perquisire le abitazioni di cinque attivisti appartenenti all'associazione Ultima Generazione: si tratta dei cinque ragazzi che lo scorso 12 aprile 2024 hanno tentato un blitz durante una mostra in città.

Perquisite le abitazioni di cinque attivisti di Ultima Generazione

Hanno tentato un blitz lo scorso 12 aprile 2024 alla mostra "Da Monet a Matisse" tenutasi al Palazzo Zabarella di Padova, ma la Polizia locale, in quell'occasione, è riuscita a sventare la loro azione.

Nonostante avessero acquistato i biglietti per la mostra, i manifestanti erano poi stati portati in Questura per ulteriori indagini.

Il blitz di Ultima Generazione sventato dalla Polizia lo scorso 12 aprile 2024. Foto pubblicata dall'associazione sulla pagina Facebook

A distanza di alcuni giorni dall'accaduto, nella mattinata di oggi, venerdì 3 maggio 2024, quando sono state disposte le perquisizioni domiciliari a cinque attivisti del movimento ambientalista, tra cui una 17enne.

Era stato fermato per sbaglio anche un cronista del Mattino

In quell'occasione tra i fermati c'era anche il cronista del Mattino di Padova  Edoardo Fioretto, che in quel momento stava svolgendo il proprio lavoro riportando quanto stava avvenendo fuori Palazzo Zabarella.

Il giornalista aveva spiegato l'inconveniente sui suoi social e alcuni suoi colleghi, tra cui il direttore delle testate Nem Luca Ubaldeschi, gli avevano mostrato vicinanza e comprensione.

La nota dell'associazione

In una nota, l'associazione ha parlato di metodi da Stato di Polizia e chiedono la fine di repressioni e intimidazioni nei loro confronti.

"Alle ore 7 - hanno affermato gli ambientalisti - la polizia si è presentata con mandato a casa di Davide, dottorando a chimica, Tania, dottoranda in psicologia, Emma, psicologa, Fede, 17enne, Isma, laureata in biotecnologie industriali, minacciando di buttare giù la porta e impedendo a qualsiasi persona di filmare, anche quando ricordato al telefono dall’avv che fosse loro diritto. I fatti di oggi che hanno riguardato le persone di Ultima Generazione confermano l’oggettività che nessun cittadino italiano è più libero e sicuro di vivere, esprimersi, e spostarsi, nello spettro delle garanzie della democrazia e dei diritti che sanciscono la Costituzione, ma che il Governo ha deliberatamente deciso di calpestare, per avviare la strada, come conferma anche la riforma costituzionale del premierato, alla trasformazione della Repubblica in una democrazia illiberale, autocratica e repressiva, rappresentata da anni in Europa dall’Ungheria di Viktor Orban, modello di riferimento del governo Meloni."

In un procedimento a Padova è state recentemente archiviata l'ipotesi di associazione a delinquere, mentre il giudice di Bologna, nel condannare tre attivisti per aver bloccato il traffico della tangenziale, aveva concesso le attenuanti generiche per aver agito per un alto valore morale.

La richiesta di un Fondo Riparazione preventivo

La richiesta di Ultima Generazione è quella di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato.

I soldi dovranno essere ottenuti, secondo gli interessati, attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle spese della politica e delle spese militari.

"Per questo continueremo a scendere in strada - proseguono dall'associazione - a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi".

Intanto, l'associazione ha indetto un presidio nel pomeriggio di oggi, 3 maggio 2024, alle 18 fuori Palazzo Bo', in via 8 Febbraio.

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