Pensionato si amputa la mano tagliando la legna, reimpiantata in tempi record a Padova
Dopo un periodo di riabilirazione di 50 giorni i medici hanno sciolto la prognosi.
Reimpiantata a Padova in tempi record la mano destra a un 64enne che si era ferito tagliando la legna.
I chirurghi dell'Azienda ospedaliera di Padova reimpiantano una mano ad un pensionato
Oggi, 50 giorni dopo l'intervento, è stata finalmente sciolta le prognosi e l'operazione può dirsi riuscita. Il 64enne che nel mese di aprile si era amputato una mano tagliando la legna "ha ripreso la vitalità della mano riattaccata, con progressiva mobilizzazione attiva delle dita". Lo hanno annunciato, martedì 16 giugno 2020, i medici delle due équipe dell'Uoc di Chirurgia plastica che hanno portato a termine l'operazione, insieme a un team multidisciplinare con ortopedici, anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato dell'azienda ospedale-università di Padova.
Il grave incidente che ha causato l'amputazione dell'arto si era verificato in un pomeriggio di fine aprile, durante l’emergenza Covid, nel veneziano. L'uomo stava utilizzando uno spaccalegna, quando accidentalmente si è procurato l’amputazione completa della mano destra a livello distale dell’avambraccio. Il pensionato però è rimasto lucido e, soccorso dai famigliari ha raggiunto il pronto soccorso di Mirano (Venezia) con mezzi propri, portando con sé la mano recisa a livello dell’avambraccio.
La straordinaria operazione
Da qui, una volta stabilizzato il sanguinamento e dopo aver avviato le procedure diagnostiche per escludere la positività alla Sars-CoV-2, è stato organizzato il trasferimento immediato presso la Chirurgia plastica dell'azienda ospedaliera di Padova con l'ambulanza del 118, seguendo strettamente i protocolli e le linee guida ufficiali della Società italiana di chirurgia della mano. Il coordinamento d'emergenza territoriale, e le consolidate competenze professionali del personale operante all'interno dell'azienda ospedaliera hanno permesso il delicatissimo reimpianto in tempi record, iniziando l'intervento a sole 3 ore dal trauma, mantenendosi al di sotto del tempo critico di ischemia del segmento amputato di 6 ore, tempo oltre il quale le possibilità di successo si riducono drasticamente aumentando anche i rischi di vita del paziente.
L'ospedale di Padova, fin dal primo contatto telefonico informativo avuto, ha organizzato l'accoglimento del paziente secondo i criteri più idonei a garantire massima efficienza in tempi rapidi. Immediatamente allertato il team multidisciplinare ha visto in prima fila due équipe chirurgiche: una per preparare il pezzo amputato e l'altra per preparare il moncone al reimpianto.
Si è proceduto quindi alla sintesi ossea di radio e ulna con mezzi di sintesi interni e alla riconnessione di tutte le strutture tendinee flessorie ed estensorie nonché alla ricostruzione microchirurgica, utilizzando il microscopio operatorio, dei nervi periferici e delle strutture vascolari arteriose e venose, ottenendo il reimpianto completo della mano amputata". La delicata operazione ha visto la partecipazione attiva di 7 chirurghi: 2 chirurghi ortopedici che si sono occupati della sintesi ossea e 5 chirurghi plastici ricostruttivi, insieme a 3 anestesisti e 6 infermieri.
Nei giorni seguenti all'intervento è stato riscontrato che il paziente ha mantenuto la stabile vitalità della mano con la progressiva mobilizzazione attiva delle dita, ed è stato dimesso dopo 6 giorni di ricovero in buone condizioni cliniche e in grado di muovere autonomamente le dita della mano. Dopo un periodo di intensa riabilitazione assistita, a 50 giorni dall'intervento, si ipotizza che l'uomo possa ritornare a compiere, nell'arco di alcuni mesi, le normali attività manuali. Continuerà la riabilitazione tendinea; la completa rigenerazione neuromuscolare verrà raggiunta nel tempo, in 18 mesi.