Parcheggio audace

Parcheggia la Porsche sotto i portici e va a farsi l'aperitivo. I vigili: non è multabile

L'imprendito Carlo Mancuso ha lasciato il suo gioiellino sotto i portici del "Duca d'Aosta"

Parcheggia la Porsche sotto i portici e va a farsi l'aperitivo. I vigili: non è multabile
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Sorpreso da una pioggia improvvisa, in pieno centro a Padova, l'imprenditore Carlo Mancuso ha parcheggiato la sua  Porsche cabrio sotto il portico a ridosso delle vetrine del negozio Duca D'Aosta.

Parcheggia la Porsche sotto i portici: la foto fa il giro del web

Il fatto ha creato non poche polemiche in città e anche sui social. L’autore del parcheggio creativo, Carlo Mancuso,  si è detto molto è stupito dal clamore suscitato e ha voluto chiedere immediatamente scusa ai suoi concittadini.

“Chiedo scusa alla città ma il mio non è stato un gesto violento né arrogante e tanto meno una mancanza di rispetto verso le persone o Padova. L'unica cosa a cui ho pensato è stata quella di mettere al riparo la mia auto”, si è giustificato Mancuso, noto per essere un imprenditore un po' sopra le righe.

“Erano le 15,30 circa e ha iniziato a piovere, si capiva che stava per arrivare un acquazzone importante, forse la grandine - racconta Mancuso - chiudere la cappotta della mia "giallina" è molto difficile: servono due persone e ci si impiega del tempo, in un attimo ho realizzato che la soluzione migliore era quella di trovare un riparo. Chi ha scattato la foto, poi finita sui social, l'ha fatto al primo raggio di sole. Sono diventato un caso mediatico mio malgrado”.

La polizia municipale: Mancuso non è multabile

Ma c'è chi, non accettando le scuse di Mancuso, vorrebbe fosse multato. Un auspicio che rimarrà un sogno per chi si è scagliato contro l'imprenditore padovano. La polizia locale ha spiegato, infatti, che gli estremi per una sanzione non ci sono dato che la foto è stata scattata alle 15.30 e che il loro intervento, dopo una segnalazione, non ha ravvisato irregolarità. L'auto dopo mezz'ora non era più sotto i portici e non ci sono telecamere che abbiano immortalato la scena. La foto di un cittadino finita sui social non costituisce prova di reato.

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