Violento pestaggio

Padova, "Romanzo criminale" in salsa cinese: il video della banda di Fu Rong in azione

In carcere quattro cittadini cinesi accusati di rapina, lesioni, estorsione e ricettazione. Picchiarono un connazionale che aveva un debito di gioco da 30mila euro.

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Picchiarono violentemente un loro connazionale per recuperare un debito di gioco di 30.000 euro. Sottoposti a misura cautelare in carcere quattro cittadini cinesi accusati di rapina, lesioni, estorsione e ricettazione.

Padova, "Romanzo criminale" in salsa cinese

I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova su richiesta della locale Procura della Repubblica (titolare dell’indagine il Sost. Proc. Roberti) nei confronti di quattro cittadini cinesi ritenuti a vario titolo responsabili di rapina, lesioni, danneggiamento, estorsione e ricettazione.

L’indagine degli agenti della Squadra Mobile è partita subito dopo una rapina consumata a Padova la notte del 12 luglio 2020, in Via Nona Strada. In quell’occasione, alla mezzanotte inoltrata, i quattro picchiarono violentemente un loro connazionale (un imprenditore cinese) con pugni, calci e ginocchiate, allo scopo di recuperare un credito di 30.000 euro legato ad un debito di gioco d'azzardo, sottraendo di fatto alla vittima un orologio Patek Philippe del valore di 48.000 euro.

La pesante aggressione è costata alla parte offesa un trauma facciale, la frattura di un dito della mano destra e la frattura di una rotula, con una malattia protrattasi per oltre 60 giorni. A fornire ai poliziotti una prima descrizione degli autori dell’aggressione fu direttamente la vittima, subito dopo essere stata condotta e ricoverata all’Ospedale Civile di Padova a causa delle gravi lesioni riportate. In quella prima occasione la vittima mostrò dal proprio telefono una foto in cui venivano ritratti due dei suoi aggressori.

La bisca clandestina

I poliziotti hanno quindi individuato il locale ove quasi certamente si era tenuta la presunta bisca clandestina, al termine della quale poi si era consumata l’aggressione. La visione di alcune telecamere poste a ridosso di quel locale, sito in Via Nona Strada, ha consentito di ricostruire le fasi antecedenti e successive all’aggressione (compreso un ulteriore episodio di danneggiamento dell'autovettura della vittima, di cui uno degli indagati infrangeva il finestrino lato guida con una grossa pietra; e poi il momento in cui la stessa vittima usciva dal locale con evidenti ferite sulle spalle e sul torace e con l'occhio sinistro gonfio), nonché di individuare i colpevoli, alla cui identificazione gli stessi agenti sono arrivati dopo alcuni servizi sul territorio, nei luoghi noti per essere frequentati dalla comunità cinese (in particolare presso alcuni locali ed abitazioni presenti a ridosso del piazzale della Stazione) ed il successivo raffronto con i rilievi fotografici degli stessi e l'analisi dei tabulati dei loro telefoni, che li collocavano sul luogo del delitto.

D’intesa con la Procura della Repubblica è stata quindi avviata un’attività di intercettazione, in particolare nei confronti del principale sospettato, vale a dire il pregiudicato 45enne FU Rong, detto "Guo Zhao”, clandestino sul territorio nazionale, pregiudicato per rapina e già condannato per detenzione di sostanza stupefacente.

L'ascolto delle conversazioni ha innanzitutto confermato da subito il movente dell'azione violenta, e vale a dire i debiti di gioco. Peraltro la condotta ai danni della vittima non si era affatto limitata al pestaggio ed alla rapina dell'orologio (recuperato in un secondo momento dagli stessi agenti della Squadra Mobile in sede di perquisizione), ma era proseguita oltre, con la richiesta estorsiva della restituzione del debito originario di 30.000 euro, sia con telefonate di minaccia, effettuate dal complice di Fu Rong, il 43 enne LIN Junpin, detto “Futou”, sia con visite presso il ristorante della moglie della vittima.

Tali insistenti ricerche di contatto telefonico e personale con fare minaccioso hanno costretto la vittima a nascondersi per diversi giorni. Ma l’attività di indagine ha fatto emergere che l’attività di recupero crediti condotta dal gruppo capeggiato da FU RONG non era affatto occasionale, costituendo invero la principale attività delittuosa di cui i suoi componenti vivevano. Un gruppo di soggetti pronti ad intervenire per portare a segno un pestaggio nei confronti di quanti, a qualsiasi titolo (gioco d'azzardo, acquisto di documenti falsi), maturavano un debito nei confronti di un proprio connazionale; e ciò senza timore di essere riconosciuti, anzi, desiderosi di essere riconosciuti per affermare la propria supremazia, sicuri che nessuno avrà il coraggio di denunciare. Le intercettazioni hanno consentito di accertare che il gruppo era in grado di rintracciare, all'occorrenza, qualsiasi connazionale, anche se dimorante nel territorio di altra provincia, e di poter far ricorso anche all'uso di armi.

L'episodio bolognese

Fra gli altri episodi emersi, uno consumato a Bologna la notte del 27.10.2020, allorquando il gruppo capeggiato da Fu Rong si è reso responsabile di un sequestro di persona ai danni di un connazionale pregiudicato, debitore della somma di 10.000 euro. FU RONG si è mostrato interessato anche ad altre attività: dal traffico di documenti falsi, alla prostituzione o al traffico di sostanza stupefacente, fino all’usura. Ma anche gli altri indagati non sono stati da meno. Accanto al predetto ed al LIN Junpin, i poliziotti hanno individuato pure il 32enne FU Kaiping, detto “Laonie” (incensurato) ed il 44enne ZHOU Xiaofeng (quest’ultimo individuato in colui che teneva il “banco” e che ha trattenuto con sé l'orologio rapinato), anche questi altri soggetti sempre pronti ad intervenire come picchiatori ed eseguire le indicazioni di FU Rong.

Il ruolo di Fu Rong

Sempre a quest’ultimo è contestato pure il reato di ricettazione in relazione all’acquisto ed alla detenzione per la successiva vendita a suoi connazionali (al prezzo di 2.500 euro cadauna) di carte di identità e patenti di guida
rilasciate dalle autorità rumene, intestate a cittadini cinesi e risultate contraffatte a seguito di esame di laboratorio della Polizia Scientifica di Padova. Documenti sequestrati al Fu Rong il novembre scorso, all’interno di un appartamento sito nella cd. "Torre Belvedere" in zona Stazione (nella circostanza sono state rinvenute e sequestrate 8 carte di identità e 7 patenti di guida false, nonché la somma di euro 12.400 ritenuta provento dell’illecita attività).

È emerso così che Fu Rong procurava a propri connazionali documenti di soggetti compiacenti cui intestare, previo pagamento di una sorta di canone biennale (ammontante a migliaia di euro), attività commerciali ed imprenditoriali da avviare in tutta Italia. Così l’indagato è divenuto nel tempo un punto di riferimento per suoi connazionali dimoranti anche in altre province italiane, e presumibilmente dediti a loro volta ad attività illecite, quali prostituzione, traffici di droga ed armi da fuoco. I quattro arrestati sono stati condotti e ristretti presso le Case Circondariali di Padova, Vicenza e Rovigo.

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