Padova, il sindaco Giordani ricorda l'assassinio di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci
A Padova le celebrazioni per ricordare le vittime del primo omicidio compiuto dalle Br
Padova si è fermata anche ieri, come ogni 17 giugno, per ricordare Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, le prime vittime delle Br.
Cerimonia per ricordare Mazzola e Giralucci
In via Zabarella si è tenuta mercoledì 17 giugno la cerimonia istituzionale in ricordo di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci. Davanti alla targa che ricorda il duplice omicidio, si sono stretti il sindaco di Padova Sergio Giordani e il Vicesindaco di Padova, Arturo Lorenzoni. Con loro anche il viceprefetto vicario Raffaele Ricciardi, il questore Isabella Fusiello, i tre consiglieri comunali di Fratelli d'Italia (Cappellini, Cavatton, Turrin). Alla commemorazione hanno partecipato anche Piero Mazzola (figlio di Giuseppe) e Silvia Giralucci (figlia di Graziano).
Oggi pomeriggio abbiamo ricordato, con la partecipazione dei familiari l'assassinio di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci da parte delle Brigate Rosse, nella sede dell'MSI in Via Zabarella. Fu il primo omicidio compiuto dalle Brigate Rosse che per tanti anni insanguinarono in nostro Paese e le cui vittime non debbono essere dimenticate.
Ha sottolineato il sindaco Sergio Giordani.
L'assalto alla sede del MSI nel 1974
L'assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano di Padova fu un fatto criminoso avvenuto il 17 giugno 1974 a opera di un gruppo delle Brigate Rosse nell'edificio in cui si trovavano la sede locale del Movimento Sociale Italiano, nel corso del quale vi furono due vittime, entrambe iscritte al partito, Giuseppe Mazzola, carabiniere in congedo e Graziano Giralucci, agente di commercio. Furono i primi delitti commessi e rivendicati dalle BR.
La settimana prima del fatto, il terrorista Roberto Ognibene, dando generalità false, si era presentato in visita di ricognizione alla porta della sede dichiarandosi simpatizzante del partito e promettendo che sarebbe tornato. Intorno alle 9.30 di mattina del 17 giugno un gruppo di cinque persone armate con pistole munite di silenziatore eseguì un'azione a carattere paramilitare nella sede del MSI di via Zabarella 24 con lo scopo di prelevarvi alcuni documenti, con la valenza simbolica della violazione di territorio. Mentre un membro del commando rimase ad attendere fuori dall'edificio come "palo", altri due membri fecero un'incursione negli uffici con lo scopo di prelevare i documenti; un quarto membro del commando attendeva sulle scale dell'edificio con una borsa, per prendere il materiale sottratto, ed un quinto era rimasto in auto pronto per la fuga. L'atto avrebbe dovuto avere lo scopo di prelevare alcuni documenti presenti nella sede del Movimento Sociale Italiano, e scopo intimidatorio. Penetrati all'interno dei locali i due terroristi vi trovarono Graziano Giralucci, militante dell'MSI, quasi trentenne, rugbista e fondatore del CUS Padova, e Giuseppe Mazzola, un ex carabiniere in pensione già sessantenne che teneva la contabilità, i quali furono assassinati nel corso dell'attacco. Le armi del delitto furono due pistole, una P38 e una 7.65 con silenziatore. Conclusa l'azione il commando si dileguò.
Il giorno successivo l'azione venne rivendicata da una cellula brigatista tramite una telefonata alla sede di Padova de Il Gazzettino e due volantini vennero lasciati in cabine telefoniche di Milano e Padova. La decisione di rivendicare il fatto, a detta di Renato Curcio, fondatore delle BR, fu sofferta.