Appropriazione indebita?

Padova, dal conto della 90enne in casa di riposo spariscono 300mila euro: indagato l'esorcista

Pare che il rapporto di amicizia tra i due fosse molto stretto, tanto che l'anziana aveva concesso al religioso la delega per operare sul suo conto

Padova, dal conto della 90enne in casa di riposo spariscono 300mila euro: indagato l'esorcista
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La donna, che ora vive in una casa di riposo di Rubano, aveva dato il permesso al sacerdote di trasferirsi a casa sua, sempre a Rubano (foto copertina di repertorio).

Prete esorcista indagato per appropriazione indebita

Indagato con l'accusa di aver sottratto 300mila euro dal conto di una sua amica, una signora di 90 anni ospite di una casa di riposo di Rubano.

Il protagonista della vicenda però non è uno dei soliti truffatori da cui spesso si mettono in guardia i nostri anziani perché non vengano raggirati e cedano denaro e gioielli, ma monsignor Sante Babolin, 86 anni professore emerito di filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma, è stato anche tra i soci fondatori dell'Associazione Docenti Italiani di Filosofia. Il sacerdote, dopo incarichi prestigiosi anche internazionali, era tornato a Padova nel 2006 e su investitura diretta dell'allora vescovo Mattiazzo era stato messo a capo di un team di esorcisti.

I fatti su cui indaga la Procura di Padova, su segnalazione dell'avvocato e amministratore di sostegno dell'anziana, parlano di presunta appropriazione indebita: fatti che risalgono al febbraio del 2021 quando il legale ha notato un ammanco considerevole nel conto della sua cliente. Monsignor Babolin è molto amico della 90enne tanto che viveva nella casa della donna e, col il suo benestare, aveva anche accesso al suo conto corrente. Un rapporto pare di totale e incondizionata fiducia.

Nessuna denuncia penale se i soldi fossero stati restituiti

A questo punto l'avvocato della signora avrebbe cercato di risolvere la faccenda in modo "amichevole": se i soldi fossero stati restituiti si poteva evitare la denuncia penale. La questione pare si sia complicata con l'improvviso peggioramento delle condizioni di salute del sacerdote fino a qualche anno fa molto attivo, ma che ora è seguito dal fratello diventato il suo amministratore di sostegno.

Fatto sta che i soldi non sarebbero stati restituiti ed è così partita la segnalazione alla procura e il sequestro preventivo della somma da parte degli ufficiali di polizia giudiziaria, operazione necessaria per permettere le verifiche del caso: nello specifico dovrà essere verificata la capacità di intendere e volere dell'indagato al momento del trasferimento del denaro.

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