La polemica prosegue

Padova: agli specializzandi non bastano le scuse, oggi lo sciopero

Non sono bastate le parole di solidarietà espresse dal rettore dell'Università, Rosario Rizzuto, e dal governatore, Luca Zaia.

Padova: agli specializzandi non bastano le scuse, oggi lo sciopero
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Non sono bastate le parole di solidarietà espresse dal rettore dell'Università, Rosario Rizzuto, e dal governatore del Veneto, Luca Zaia: i medici specializzandi al lavoro nell'ospedale di Padova questa mattina dalle 08:00 saranno in sciopero.

Sciopero degli specializzandi dopo l'accusa di essere stati vettori di contagio

medici specializzandi dell’Università e dell’Azienda Clinica Ospedaliera di Padova non si accontentano delle scuse ritenute poco convincenti del direttore sanitario Daniele Donato. E proclamano l’astensione dall’attività nei riguardi dei pazienti, salvo le emergenze e le aree Covid.

Ad annunciare l'astensione dal lavoro, è stata ieri sera, domenica 3 maggio, la Mespad Federspecializzandi Padova, che con il presidente Andrea Frascati definisce "parziali e non adeguate" le scuse presentate ieri da Donato, che - aggiungono - non avrebbe risposto alla loro richiesta di incontro.

Mespad precisa che saranno comunque garantiti per i pazienti "i servizi di emergenza e nelle aree Covid". Frascati chiede "un'indagine ufficiale per ricostruire l'origine dei contagi tra il personale sanitario ed in particolare per quello medico in formazione specialistica".

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Il comunicato ufficiale Mespad

"Le scuse del Dr. Donato sono state parziali e non adeguate alla gravità di quanto dichiarato, non smentendo quanto articolamente affermato. Con una conferma di una modalità reiterata, non è inoltre giunta neppure risposta alla nostra richiesta di incontro.

Data l’ennesima dimostrazione di indifferenza e l’apparente disinteresse nel ricomporre la frattura, è stata dichiarata l’astensione degli Specializzandi dalle attività formative professionalizzanti che si concretizzerà a partire dalle ore 8.00 del 04/05/2020, garantendo comunque per i pazienti i servizi di emergenza e nelle aree COVID. Questo per la tutela della salute della popolazione nonostante, per legge, i Medici in formazione specialistica non siano in alcun caso sostitutivi del personale strutturato.

In merito alla veridicità dei dati riportati nella dichiarazione del Dr. Donato, chiediamo che venga avviata immediatamente un’indagine ufficiale per ricostruire l’origine dei contagi tra il personale sanitario ed in particolare per quello medico in formazione specialistica. Dire che solo uno specializzando sarebbe stato contagiato nell’esercizio della professione, lasciando presagire che la restante parte abbia contratto l’infezione per propria superficialità e negligenza, negherebbe di fatto il rischio professionale a cui quotidianamente siamo stati esposti. L’evidenza di una dichiarazione mendace dovrebbe portare a seri provvedimenti sia da parte della Direzione generale che dell’Ordine professionale.

Pretendiamo inoltre un incontro urgente con la direzione dell’Azienda Ospedaliera, richiesta caduta ripetutamente nel vuoto e che ora diventa imprescindibile ottenere. Non si tratta solo di chiarire gli eventi che hanno portato a questo estremo gesto di protesta, ma servirà per rispondere e dare garanzie sulle molteplici decisioni dell’Azienda che si sono susseguite negli anni e si ripercuotono pesantemente sul nostro percorso di formazione.

Queste dichiarazioni sono la punta dell’iceberg di ciò che gli Specializzandi hanno subito negli ultimi anni, trovandosi a venire identificati come studenti o lavoratori a seconda della convenienza del momento, senza però vedere riconosciute le garanzie e la sicurezza sul lavoro, basilari per la nostra tutela e quella dei pazienti che curiamo. Tutto ciò in aggiunta all'impossibilità di usufruire di spazi adeguati né dei servizi minimi normalmente garantiti a chi, come noi, presta servizio in ambito sanitario.

Se non verrà convocato un incontro urgente da parte dell’Azienda in grado di chiarire le posizioni espresse e di offrire le tutele necessarie, ci riserviamo di proseguire ed ampliare ulteriormente la nostra astensione".

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