Orrore nel casolare abbandonato: sequestrato, "incaprettato" e seviziato per non aver rivelato l'indirizzo di un conoscente
Preso uno degli aguzzini, un 37enne tunisino. La vittima, un connazionale 30enne, liberata dai Carabinieri allertati da chi aveva sentito le disperate grida d'aiuto.
Carabinieri Padova: sequestrato, seviziato, "incaprettato" e abbandonato in un casolare per non aver rivelato l'indirizzo di un conoscente. I Carabinieri di Abano Terme lo liberano e arrestano uno degli aguzzini.
Orrore nel casolare abbandonato
Nel corso della giornata del 29 settembre 2021 i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Abano Terme, coordinati dal Pubblico ministero di turno, il sostituto Sergio Dini, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per sequestro di persona, rapina, lesioni volontarie e simulazione di reato Mohamed Larbi Bouzarraa, nato in Tunisia nel 1984, domiciliato ad Abano Terme, già noto alle Forze dell'ordine.
Nella tarda serata del giorno precedente, erano state infatti segnalate delle grida di aiuto provenire da un casolare abbandonato di via Catajo, nel comune di Montegrotto Terme. I Carabinieri individuano il casolare nascosto dalle sterpaglie e, una volta entrati, trovano un giovane disteso a terra seminudo, con le caviglie ed i polsi legati con dei lacci ed uno pneumatico di automobile calato sul tronco che gli bloccava le braccia.
Lo stesso si presentava visibilmente provato, con il volto tumefatto ed ancora sanguinante e con un profondo taglio sulla spalla destra. Trasportato tempestivamente all’ospedale per le cure, l’uomo è stato identificato accertando che si trattava di un 30enne, originario della Tunisia, residente a Padova.
Il racconto della vittima
Dopo le dimissioni, condotto in caserma, il nord africano ha riferito ai Carabinieri che verso le 20 della sera del 28, mentre camminava a piedi in zona Mandriola, nel comune di Albignasego, era stato avvicinato da due suoi connazionali giunti a bordo di un’autovettura. La persona alla guida era già da lui conosciuta di vista, pertanto ne forniva la descrizione fisica ed il nome, mentre il secondo gli era sconosciuto.
I due stranieri giunti a bordo di un’Audi, essendo fisicamente più prestanti ed armati di coltello, riuscivano ad incappucciarlo e a farlo salire con forza a bordo della vettura per trasportarlo all’interno del casolare dove era stato trovato dai Carabinieri.
Sono stati avviati gli accertamenti finalizzati alla ricerca del conducente della vettura, che in breve è stato identificato. Presi, quindi, gli opportuni accordi con il Pubblico Ministero, si è proceduto alla perquisizione della sua abitazione dove sono stati trovati degli oggetti riconducibili al sequestrato ( un orologio da polso). Per tale ragione i militari hanno proceduto al suo fermo quale indiziato di delitto ed associato alla Casa Circondariale di Padova.
Il motivo del sequestro
Il motivo del sequestro, a dire della vittima, è riconducibile al rifiuto da parte sua di fornire l’esatto recapito di un altro connazionale da lui conosciuto e dal quale i due sequestratori vantavano un credito.
L’autista dell’AUDI, per altro, è stato immediatamente identificato perché, allo scopo di procurarsi un alibi temendo di essere stato visto da qualcuno mentre era in atto il sequestro di persona, poco dopo avere lasciato la vittima legata nel casolare, si era presentato in caserma ad Abano Terme per denunciare di essere stato, poco prima, vittima di rapina a mano armata nella zona della Mandria. Per tale motivo è stato denunciato anche per simulazione di reato.
Le indagini sono ancora in corso per identificare il complice. Questa mattina il GIP del Tribunale di Padova ha convalidato la misura restrittiva disponendo che il fermato restasse in carcere vista la gravità dei reati commessi.