Operatori raccoglievano rifiuti con l'autocarro Etra e li smaltivano in modo illecito in cambio di denaro
Cinque persone indagate per i reati di corruzione, atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato, gestione non autorizzata e combustione illecita. Questa mattina due dipendenti Etra fermati a Piazzola sul Brenta
Nella mattinata di questo venerdì 7 giugno 2024 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Padova, insieme al Gruppo Carabinieri Forestale di Padova, hanno eseguito una serie di perquisizioni su mandato della Procura della Repubblica di Padova nei confronti di cinque persone, indagate per reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato, gestione non autorizzata e combustione illecita di rifiuti.
L'azienda Etra ha affermato in una nota ufficiale di voler prendere tutti i provvedimenti del caso e di aiutare le autorità nel far luce sulle dinamiche dell'accaduto.
Sventata una raccolta illecita di rifiuti a Padova
L'indagine ha rivelato prove contro due dipendenti della società Etra che fornisce servizi pubblici, inclusa la raccolta e lo smaltimento di rifiuti provenienti da case private e aziende, inceneriti nel termovalorizzatore di Padova.
I due avrebbero alterato il percorso di raccolta dei rifiuti, utilizzando un autocarro della società per raccogliere materiale da tre aziende nella zona di Padova.
Questo materiale veniva poi mescolato con altri rifiuti e incenerito senza che il personale del termovalorizzatore ne fosse a conoscenza.
I dipendenti avrebbero, infine, ricevuto denaro e altri benefici in cambio di queste raccolte illecite.
Trovati una discarica abusiva e rifiuti speciali non pericolosi
Durante le perquisizioni di oggi, 7 giugno, presso due delle aziende indagate, sono state trovate grandi quantità di rifiuti speciali non pericolosi, custoditi in violazione delle normative e quindi sequestrati.
Inoltre, in un'area di una delle imprese, è stata scoperta una discarica abusiva di materiali presumibilmente in eternit, messi in sicurezza in attesa dello smaltimento.
La nota ufficiale di Etra
La multiutility Etra è stata informata di quanto stava accadendo e si è messa a disposizione delle autorità, fornendo tutto il supporto richiesto per fare luce sul fatto. Ecco la nota ufficiale del presidente del Cda Frasson:
“I nostri raccoglitori, così come tutti i nostri dipendenti - ha affermato il presidente del CdA Flavio Frasson - sono il nostro orgoglio, di fatto rappresentano l’energia e la fatica con cui ETRA cura il Territorio. Tuttavia ribadisco che ETRA ha adottato da tempo specifiche politiche aziendali che indicano in modo chiaro i comportamenti da tenere sul luogo di lavoro e, da ultimo, ha concluso un significativo lavoro di adeguamento ed aggiornamento del proprio Modello di Gestione ex D.Lgs. n. 231/01, nonché del Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza. Queste policy, e questi presidi di controllo interno, si fondano su principi di correttezza e trasparenza e mirano a garantire la legalità ed il pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente.
Tutti i dipendenti - prosegue Frasson - dunque sono chiamati al loro rispetto: su questo non si transige. Se quindi dovessero emergere, all’esito delle indagini, responsabilità in capo ai due lavoratori indagati, prenderemo tutti i provvedimenti del caso perché per noi l’onestà e l’integrità sono valori imprescindibili che devono accomunare tutti i nostri dipendenti. La tolleranza in caso di comportamenti comprovatamente disonesti è pari a zero e ciò anche a tutela della reputazione dell'azienda nonché di tutte/i le/gli altre/i dipendenti di ETRA che, quotidianamente, svolgono le loro mansioni in maniera assolutamente professionale, con dedizione e onestà. Saremo, dunque, sempre al fianco delle autorità competenti per garantire la piena legittimità e correttezza nell’erogazione dei nostri servizi”.