la tragedia

Onda fatale alle Canarie: il padovano Riccardo Rocco perde la vita a 27 anni

E' stato travolto mentre si trovava a pescare con un suo amico veneziano sulla costa della riserva naturale di Los Charcones

Onda fatale alle Canarie: il padovano Riccardo Rocco perde la vita a 27 anni

Nella giornata di lunedì 8 dicembre 2025, Riccardo Rocco, 27enne di Codiverno di Vigonza, è stato travolto da un’onda mentre pescava alle Canarie insieme a un suo amico veneziano.

Onda fatale alle Canarie

Erano circa le tre del pomeriggio quando, nella riserva naturale di Los Charcones, i due sono stati travolti da un’onda mentre pescavano. Il colpo li ha trascinati nell’oceano, che in quei giorni era particolarmente agitato e solo nella giornata di domenica aveva fatto altre quattro vittime.

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Alcuni passanti, notando la scena, hanno avvisato le autorità spagnole che hanno avviato la ricerca in mare aperto con un elicottero di sorveglianza, una moto d’acqua dei Bomberos (i Vigili del fuoco spagnoli) e un’imbarcazione. A supporto c’erano anche gli Agenti della Guardia Civil, il personale del Salvamento Marítimo e la Protezione Civile.

Il 27enne, dopo essere stato avvistato da un elicottero, è stato tratto in salvo, ma aveva sofferto un arresto cardiaco. Per questo motivo, i sanitari lo hanno rianimato sul posto e, successivamente, lo hanno trasferito all’ospedale di Arrecife. Tuttavia, non ce l’ha fatta, morendo al Doctor José Molina Orosa.

L’amico, Giulio Favaretto di Pesseggia di Scorzé, è riuscito a tornare a riva autonomamente, riportando solo qualche ferita per essere risalito scalando gli scogli.

I ricordi dei familiari e degli amici

I due amici erano arrivati alle Canarie per una vacanza dedicata alla pesca, una loro grande passione. Infatti, come ha raccontato la madre a Il Gazzettino, si sono sentiti domenica per l’ultima volta e Riccardo aveva inviato loro le foto delle sue catture.

Di fatto, anche un amico di Riccardo lo ha voluto ricordare scrivendo:

“Mi lasci e ci lasci cosi,intento a fare qualcosa che ti piaceva tanto e che onestamente ti riusciva anche bene”.

Un altro amico ha voluto scrivere:

“Riccardo… Rocco per gli amici.. nonostante la differenza d’età, siamo cresciuti lungo le rive dei nostri amati fiumi e laghi.. un’amicizia almeno di due decenni.. ricordo ancora quanto esile eri.. per poi diventare un gigante.. un gigante buono, eri una di quelle persone che seppur passavano anni senza vedersi appena ci si trovava in compagnia era come continuare un discorso senza mai averlo interrotto.. la pesca.. la nostra passione “malata” che ci porta a scoprire,raggiungere e catturare momenti e creature meravigliose..li in paese alla fine eravamo un po’ tutti pescatori, ed era sempre una gara a chi prendeva il pesce più grande!Che passione ironica.. ricordo ancora quando passavo le giornata davanti casa tua a pescare, e tu arrivavi con quella curiosità e voglia di sapere che ti distingueva.. leggo ancora le tue conversazioni che sono passate da “te che chiedevi consigli a me”a “io che li chiedevo a te!” Ne hai fatta di strada.. e non meritavi assolutamente di concluderla in questa maniera.. caro Riccardo.. avrò solo bellissimi ricordi della tua meravigliosa persona.. ciao Rocco!! Ferra forte, ovunque tu sia..”.