Nuovo polmone verde nel quartiere Guizza grazie al crowdfunding e il sostegno dei cittadini
Attraverso la donazione, il cittadino ha adottato un albero e la relativa seduta, diventandone il custode.
Un progetto importante che ha permesso di "adottare" un albero e costruire la propria seduta Vizha al Parco dei Salici di Padova.
Creare un nuovo polmone verde
Donando 25 euro i cittadini hanno aiutato il gruppo G124 a realizzare il primo parco post-Covid in Italia. Il G124 è il gruppo di lavoro del Senatore Renzo Piano sulle periferie e la città che sarà. L’architetto Renzo Piano da quando nel 2013 è diventato senatore a vita, devolve il suo stipendio a giovani professionisti per il "rammendo" delle periferie italiane.
Raccolti tutti i fondi
Il team di Padova ha deciso di lavorare nel Parco dei Salici, del quartiere Guizza. Il progetto, in collaborazione con il Comune, prevede la piantagione di 167 nuovi alberi per definire un nuovo polmone verde per il quartiere. Alberi che comportano necessariamente 167 tutori: strutture fondamentali per la crescita dell’albero e qui ripensate per fungere anche da dispositivi di arredo urbano. Il team, pensando a un parco fruibile anche in epoca Covid-19, ha disegnato dei tutori che incorporano speciali sedute singole e che, organizzati in terne, possano favorire la distanza necessaria per un dialogo responsabile e per un distanziamento fisico, ma non sociale.
La messa a dimora
In questi giorni sono stati messi in dimora i 167 alberi e installati i tutori. Per la raccolta dei fondi è stato istituito un crowdfunding che ha permsso di coinvolgere attivamente gli abitanti, così da creare affezione al parco e all’intervento di piantagione. Sono infatti 148 i sostenitori che hanno deciso di prendere parte al progetto, raccogliendo un totale di 4.180 euro. Attraverso la donazione, il cittadino ha adottato un albero e la relativa seduta, diventandone il custode. Il suo nome sarà poi inciso sul proprio dispositivo Vizha. L'assessore Chiara Gallani, assessore con delega all'Ambiente, Verde e Parchi ha affermato:
"Abbiamo adottato, costruito assieme, messo al sicuro e in questi giorni posato le sedie-tutore. Ora sono arrivati i 167 alberi che sosterranno e che abbiamo messo a dimora permettendoci di vivere ancor di più il parco. Assieme agli alberi, in questi giorni di cantiere, si procede con l'irrigazione a goccia e il padiglione. Un lavoro che ora non è possibile condividere - in tempi di restrizioni - ma il cui risultato si fa reale di ora in ora e di giorno in giorno e che è di tutti noi.
Grazie a tutte e a tutti".