Nel ricordo di Rosario Sanarico, il sommozzatore morto durante le ricerche di Isabella Noventa
La moglie rimasta vedova ringrazia l'appoggio della comunità veneta. Presente anche il fratello di Isabella: "Ancora nessuna scusa o indicazione da parte di chi è in carcere"
Ormai sono passati otto anni dalla tragica vicenda della segretaria 55enne Isabella Noventa, sparita nel nulla una notte di metà gennaio del 2016. Il feroce piano architettato dai fratelli Sorgato, Freddy e Debora, assieme all’amica Manuela Cacco, ha portato anche a un’altra morte quella del 52enne sommozzatore Rosario Sanarico, durante le ricerche del corpo di Isabella: così Noventa Padovana commemora il suo ricordo.
Un dramma senza fine
Il nel pomeriggio inoltrato del 19 febbraio di otto anni fa, Rosario Sanarico, Sostituto Commissario del nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato, si era immerso nelle acque del fiume Brenta per scandagliare con bombole e maschera l’area tra Noventa Padovana e Stra, in cui si ipotizzava che gli aguzzini di Isabella avessero abbandonato le spoglie del cadavere.
Purtroppo alla tragedia in sé ne è seguita un’altra: la visibilità scarsa e le acque fangose hanno complicato le operazioni, così per Sasà, nomignolo con cui colleghi e familiari ricordano il 52enne sommozzatore, non c’è stato nulla da fare. Sanarico venne improvvisamente risucchiato da un’idrovora in funzione nonostante fossero in corso le ricerche.
Ieri, martedì 20 febbraio 2024, si è celebrato il ricordo in onore di Sanarico su volere del Questore Dr. Odorisio. La cerimonia è stata scandita in due momenti distinti: prima a Villa Valmarana assieme a un gruppo di studenti, proprio per sensibilizzare sulla vicenda che ha visto anche la morte di Isabella Noventa, uccisa dal compagno; in seguito gli onori si sono spostati al cippo commemorativo posizionato nelle vicinanze della chiusa, da cui Rosario non fece più ritorno.
Parla commossa la moglie di Rosario, Antonella Esposito:
"Anche quest’anno lo ricordiamo, per noi è importante, ci fa forse sentire meno la sua mancanza. I veneti ci sono sempre stati accanto già dal primo momento e per noi questo calore è importante, ci aiuta ad andare avanti e non finiremo mai di ringraziare.”
Il fratello di Isabella Noventa, Paolo Noventa, anche lui presente alla cerimonia, afferma addolorato come non ci sia mai stato un pentimento o un’indicazione per ritrovare il corpo della sorella da parte degli esecutori dell’omicidio, che ad oggi sono ancora in carcere.
Manuela Cacco, amante di Freddy Sorgato e complice dell’atto efferato, proprio nei giorni scorsi ha ricevuto dal Giudice il permesso di uscire un paio di volte a settimana dal carcere di Santa Maria Maggiore per svolgere attività lavorative in una comunità cristiana nel veneziano. Una notizia accolta con rammarico dal fratello di Isabella che, rassegnato, accetta il volere della legge.