Fare chiarezza

Morto in garage, il sindaco di Treviso: "Non posso accettarlo". Esposto del Comune in Procura per avviare le indagini

Con questo passaggio formale il primo cittadino Mario Conte chiede di fare luce sulla tragedia costata la vita al 53enne padovano Marco Magrin lo scorso 30 novembre

Morto in garage, il sindaco di Treviso: "Non posso accettarlo". Esposto del Comune in Procura per avviare le indagini
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A quasi un mese e mezzo dalla morte di Marco Magrin, 53enne di Camposampiero trovato senza vita a Treviso in un garage a Monigo, il sindaco Mario Conte si è mosso con un passaggio formale affinché sia fatta luce sulla tragedia che ha riportato all'attenzione il tema dell'emergenza abitativa. Nei prossimi giorni, infatti, sarà presentato alla Procura un esposto attraverso cui il Comune chiede di indagare sull'accaduto, approfondendo le circostanze che hanno condotto alla morte del 53enne.

"Nel 2024 non posso accettare che un uomo possa morire di freddo e di stenti nell'indifferenza generale" è scritto sull'esposto a firma del primo cittadino di Treviso Mario Conte.

Morte Marco Magrin, l'esposto del Comune di Treviso in Procura

Nel dettaglio, il sindaco trevigiano, così come tutta la sua amministrazione comunale, intende capire se sia vero che Marco Magrin abbia trovato riparo nel garage di Monigo dopo che è stato sfrattato, per costrizione o meno, dall'appartamento di proprietà di Andrea Berta, attivista del centro sociale Django e dell’associazione Caminantes.

Diversi i punti su cui il primo cittadino trevigiano chiede ai magistrati di far luce: in primo luogo le modalità con cui Magrin è stato estromesso dalla casa in cui viveva. Da una prima ricostruzione, Berta avrebbe ereditato l'appartamento dove viveva Marco da una zia, poiché non era in grado di sostenere le spese legate alla proprietà.

Il sindaco Conte, tuttavia, sottolinea che, anche in caso di morosità e di affitti non saldati, il proprietario dello stabile non può liberare l'alloggio senza preavviso e senza passare per un giudice. Agire per conto proprio, è scritto nell'esposto, comporterebbe il rischio di reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni mediante violenza sulle persone.

Marco Magrin

Sul garage dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di Marco Magrin, il Comune trevigiano vorrebbe chiarire, da un lato, chi ne avesse il controllo e, dall'altro, se ci siano state eventuali omissioni. In particolare, si vuole capire se il 53enne non sia mai stato avvisato da nessuno della necessità di segnalare la sua presenza nell'autorimessa.

Per il sindaco Mario Conte, il punto dolente riguarda però le responsabilità: Magrin si è allontanato o è stato allontanato dall'appartamento in cui viveva? Tutte le norme sono state rispettate fedelmente? Una risposta negativa a questa seconda domanda, viene riportato nell'esposto, permetterebbe ai familiari del 53enne di promuovere un'azione penale, o di nominare un Curatore Speciale.

"La circostanza che nella città che amministro, nel 2024, un uomo possa morire di freddo e di stenti nell’indifferenza generale è qualcosa che non posso accettare" ha riferito il sindaco Conte nell'esposto in Procura.

La casa da cui è stato allontanato era di un attivista anti sfratti

Ad accendere i riflettori su questa tragica vicenda sarebbe poi la paradossale coincidenza per cui ad allontanare Marco Magrin dall'appartamento sia stato un attivista anti-sfratti.

"Ho appreso con un sentimento di grande tristezza della morte di Marco, l’uomo che dopo lo sfratto viveva in un garage di San Liberale - aveva dichiarato il sindaco Mario Conte nelle ore successive al ritrovamento del corpo senza vita del 53enne -. Ho letto la sua storia e sono profondamente dispiaciuto, perché nessuno era a conoscenza della sua situazione, mai segnalata alla rete istituzionale, e della sua storia di fragilità e indigenza. Di fronte alla morte non possiamo che restare in un rispettoso silenzio.

Il Sindaco di Treviso Mario Conte

Ma ciò che ho letto stamattina mi ha lasciato interdetto: lo sloggio (o meglio, la sostituzione del 'cilindro' della serratura) è stato effettuato da uno dei più convinti e accaniti manifestanti sul tema della casa dei centri sociali, proprietario dell’immobile.

Gli stessi centri sociali, in piena crisi di identità e credibilità, che in queste ore mi stanno attaccando con sciagurati riferimenti a commenti del signor Magrin a post sulle stelle di Natale di dicembre 2023, 51 settimane fa. Non voglio più entrare nel merito, non è giusto, soprattutto in questo momento. Ma è bene riflettere su alcuni principi fondamentali, primo fra tutti la coerenza".

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