E' finita in tribunale

"Mi ha umiliata": padovana chiede 30mila euro di danni all'amante del marito

Il giudice del tribunale civile di Padova ha però respinto la richiesta della 50enne della zona di Abano: "Il dovere di fedeltà è solo dei coniugi".

"Mi ha umiliata": padovana chiede 30mila euro di danni all'amante del marito
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Chiede 30mila euro di risarcimento all'amante del marito per danni morali. Ma il giudice dice no.

"Mi ha umiliata": padovana chiede 30mila euro di danni

Lui, lei e l'altra. In uno spigolo triangolo finito direttamente in Tribunale, con una richiesta di risarcimento - da 30mila euro, per l'esattezza - da parte della moglie tradita nei confronti dell'amante del marito. Un'istanza che però il giudice del tribunale civile di Padova ha respinto dando di fatto ragione all'altra.

La vicenda, che riguarda una 50enne della zona di Abano, ha inizio quando il marito della donna - un imprenditore dell'area termale - perde la testa per una dipendente più giovane (anch'essa sposata), con cui inizia da subito un'appassionata relazione. Peccato che nell'azienda lavorasse all'epoca proprio la moglie, che ha sostenuto come i due non nascondessero minimamente l'attrazione reciproca e la loro relazione "clandestina", con episodi e gesti lesivi - stando alla versione riferita - della sua dignità.

Da qui la richiesta di risarcimento per danni morali all'amante del marito, che, ha sottolineato ancora la moglie tradita, forte del suo ascendente nei confronti dell'imprenditore, l'avrebbe anche sminuita di fronte ad altri lavoratori con atteggiamenti irrispettosi e denigratori.

Diversa la versione fornita dall'amante, secondo cui la "perseguitata" sarebbe in realtà lei. Alla fine il giudice le ha di fatto dato ragione: "Il dovere di fedeltà derivante dal matrimonio riguarda ovviamente e principalmente i coniugi stessi", si legge nella sentenza. Dunque la richiesta di risarcimento nei confronti dell'amante, di cui non sono state dimostrate condotte tali da violare i diritti della persona tradita, è risultata inammissibile.

Alla moglie ora, che a seguito della vicenda, ha sofferto di stress e depressione, non resterà eventualmente che ricorrere in appello.

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