Speciale riconoscimento

Medaglia d'oro per il valore sanitario durante la Grande Guerra, il Presidente Mattarella premia la città di Padova

Per i valori espressi nel campo sanitario e didattico durante la “Grande Guerra”, dove Padova si distinse nell’assistenza sanitaria, divenendo una vera e propria “Città ospedale militare”

Medaglia d'oro per il valore sanitario durante la Grande Guerra, il Presidente Mattarella premia la città di Padova
Pubblicato:

Lunedì 7 aprile 2025,  durante la Giornata Mondiale della Salute, la Città di Padova, rappresentata dal Sindaco Sergio Giordani, è stata insignita della Medaglia d'Oro "per il valore sanitario espresso durante la Grande Guerra".

Titolo premiazione

Il Sindaco e il prof. Giampiero Avruscio, dell'Azienda Ospedale Università di Padova, sono andati al Quirinale per incontrare ed essere premiati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che, durante una speciale cerimonia, ha consegnato le medaglie al "Merito della Sanità Pubblica" e ai "Benemeriti della Salute Pubblica". Padova è stata premiata con la seguente motivazione:

Per i valori espressi nel campo sanitario e didattico durante la “Grande Guerra”, dove Padova si distinse nell’assistenza sanitaria, divenendo una vera e propria “Città ospedale militare”. La città riuscì a sopperire alla carenza di medici impegnati al fronte, si approntarono circa 8000 posti letto in edifici pubblici e privati, organizzando altresì corsi accelerati di medicina e chirurgia per oltre 1000 studenti provenienti da tutte le università italiane.

Durante la cerimonia di consegna è intervenuto anche il Ministro della Salute Orazio Schillaci.

Partendo da sinistra: il Sindaco Giordani, il Presidente della Repubblica Mattarella e il Ministro della Salute Schillaci
Partendo da sinistra: il Sindaco Giordani, il Presidente della Repubblica Mattarella e il Ministro della Salute Schillaci

Il Sindaco ha voluto evidenziare:

“Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per questo prestigioso riconoscimento, che, finalmente, a oltre un secolo di distanza dai fatti, rende giustizia e riconosce il ruolo, il coraggio, la passione e anche il sacrificio, di centinaia e centinaia di uomini e donne, il cui impegno, nelle retrovie come al fronte, fu determinante nel portare aiuto e soccorso a quanti erano coinvolti in quel tragico conflitto che fu la Prima guerra mondiale. Un impegno e una passione civile che scrissero una grande e bella pagina di storia. Un prestigioso riconoscimento quello tributato alla Città di Padova, ma che per noi significa riconoscere finalmente il contributo di tutti quei medici, quegli infermieri, quelle centinaia e centinaia di operatori che con il loro duro lavoro concorsero a curare i feriti, ad alleviarne il dolore, e spesso furono a loro vicini nel momento della morte”. Una missione che è rimasta nel dna della nostra sanità e che abbiamo visto quanto sia stata importante nella recente emergenza della pandemia Covid 19”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sergio Giordani (@sergiogiordani_)

Mentre il prof. Giampiero Avruscio, che è stato il promotore dell'iniziativa insieme al prof. di Storia della Medicina dell'Università di Padova, Maurizio Rippa, ha dichiarato:

“Finalmente, dopo un percorso durato anni, tracciato insieme al prof Maurizio Rippa Bonati che ha messo a disposizione la sua competenza di storico della Medicina e ai componenti del  Comitato rappresentanti delle più importanti istituzioni civili e militari di 7 anni fa,  oggi presso il Palazzo del Quirinale a Roma, il Presidente della Repubblica ha consegnato nelle mani del Sindaco Giordani il prestigioso riconoscimento per quello che la Città di Padova seppe esprimere durante la tragedia della Grande Guerra relativamente all'assistenza, alla cura, all'accoglienza e alla solidarietà verso migliaia di feriti che trasformarono Padova in una vera e propria "Città Ospedale", oltre alla Didattica e Formazione verso studenti di Medicina provenienti da tutta Italia per quella che comunemente va sotto il nome di "Università Castrense". Una storia di diffusa solidarietà manifestata in quei tragici momenti della Grande Guerra, che non tutti i padovani, soprattutto tra i giovani, conoscono. Il Comitato "Padova medaglia d'oro al valore Sanitario" cui ho dato vita, ringrazia le  Istituzioni del Comune di Padova, Provincia e Regione che hanno deliberato la nostra proposta, chiedendo al Governo e al Ministero della Salute di riconoscere per Padova questo prestigioso riconoscimento. E' un ulteriore tassello che si aggiunge alla gloriosa e nobile storia di Padova e della sua Comunità.  Ulteriore notizia per Padova che giunge in un momento non certo facile, la stessa medaglia è stata consegnata ad personam al prof. Gino Gerosa per i meriti acquisiti nel campo della Cardiochirurgia”.

Il Sindaco Giordani e il Presidente della Repubblica Mattarella
Il Sindaco Giordani e il Presidente della Repubblica Mattarella

Inoltre, è stato premiato anche il professore Gino Gerosa per:

Professore ordinario di Chirurgia Cardiaca presso l’Università di Padova, ha eseguito per la prima volta al mondo l’impianto di un anello mitralico senza l’utilizzo della circolazione extracorporea ed a cuore battente attraverso l’apice del ventricolo sinistro, sviluppando e consolidando il concetto della Cardiochirurgia microinvasiva.

Il comitato che ha reso possibile la Medaglia d'oro

L'idea che Padova venisse premiata è nata durante il centenario della Grande Guerra, nel 2018, quando il Consiglio Comunale della Città del Santo ha raccolto l'invito del Comitato "Padova medaglia d'oro al Merito della Sanità pubblica", formato dai professori Avruscio e Rippa, ma anche da: Rosario Rizzuto, Magnifico Rettore dell'Università di Padova; Luciano Flor, Direttore Generale Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova; Domenico Scibetta, Direttore Generale Azienda ULSS 6 Euganea; Mario Plebani, Presidente della Scuola di Medicina dell'Università di Padova; Paolo Simioni, Presidente dell'Ordine dei Medici; Maurizio Benato, già Presidente dell'Ordine dei Medici di Padova e Componente Comitato Nazionale di Bioetica per la Federazione degli Ordini dei Medici; Maggior Gen. Medico Giacomo Mammana, Direttore Ospedaliero Policlinico militare di Roma, già direttore DML (Dipartimento Militare di Medicina Legale) di Padova; Col. Medico Sergio GAROFALO, Direttore DML di Padova; Giampietro RUPOLO, Presidente Comitato di Padova della Croce Rossa Italiana e  Comandante del Centro di Mobilitazione Nord-Est del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italia; Andrea FRANCO, Presidente Pia Opera Croce Verde di Padova.

Il cardiochirurgo Gerosa e il Sindaco Giordani
Il cardiochirurgo Gerosa e il Sindaco Giordani

La storia di Padova durante la Grande Guerra

La Città del Santo durante il conflitto era diventata la Capitale al Fronte, infatti dopo la disfatta di Caporetto, in Città erano presenti il Re, lo Stato Maggiore e i comandanti militari stranieri. Inoltre, bisogna ricordare che a Villa Giusti, nel Comune di Mandria, è stato firmato l'armistizio tra Italia e Austria-Ungheria, che segnò la fine della Prima Guerra mondiale per l'Italia.

Tuttavia, è sempre passato inosservato il ruolo che la Città ha avuto durante l'inizio del conflitto. Infatti, per la sua posizione strategica, era diventata il punto di riferimento sanitario per l'esercito italiano, nonché sede dell'Università Castrense. Di fatto, oltre all'ospedale nell'ex Convento di via S. Giovanni da Verdara, in Città furono adibiti molti luoghi di ricovero, arrivando a contare 8000 posti letto solo nel Comune, mentre altri 4000 anche nei Comuni della Provincia.

Inoltre, per la carenza di medici, il 26 novembre 1916 fu stabilito che gli studenti degli ultimi quattro anni del corso di medicina sotto le armi, dovessero essere trasferiti a Padova per formare un battaglione universitario, considerato come un corpo speciale e per cui direttamente sottoposto al Comando Supremo. In 1332 studenti si aggiunsero e in breve tempo si laurearono in 524, mentre gli altri finirono gli studi dopo il 1917.

Il più importante centro di arrivo era la stazione ferroviaria che però, per la insufficienza di ambulanze, dovettero creare un collegamento diretto tra stazione e ospedali grazie all'utilizzo dei tram. Inoltre, nel corso del tempo molti edifici si adibirono a ospedali, riuscendo a ricoverare così 170mila pazienti nel corso della guerra.

sanita_militare_06
Foto 1 di 6
sanità_militare_06
Foto 2 di 6
sanita_militare_05
Foto 3 di 6
sanità_militare_02
Foto 4 di 6
Sanità_militare_01
Foto 5 di 6
sanità_militare_04
Foto 6 di 6
Seguici sui nostri canali