Maxi furto a casa del commerciante di Saonara: individuati i due ladri in "trasferta"
Scattato l'obbligo di dimora nei confronti di un 26enne di Pistoia e di un 32enne di Montecatini Terme. Si erano portati via 66mila euro tra oro, rolex e contanti.
Eseguite due misure cautelari di obbligo di dimora emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un 26enne di Pistoia ed un 32enne di Montecatini Terme.
Maxi furto a casa del commerciante di Saonara: individuati i due ladri in "trasferta"
La Squadra Mobile di Padova in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Montecatini Terme (PT) ha dato esecuzione a due misure cautelari di obbligo di dimora emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un 26enne di Pistoia ed un 32enne di Montecatini Terme gravemente indiziati di furto in abitazione.
Il 27 settembre scorso, dei ladri, dopo aver forzato la serratura della porta blindata, si introducevano all’interno dell’abitazione di un commerciante di Saonara, derubandolo di un orologio rolex del valore di € 8.000, di un anello con diamante del valore di € 18.000,00, di vari oggetti in oro e di una somma in contanti di € 40.000,00, per un valore complessivo di circa € 66.000.
Ad aver consentito di individuare il primo dei due soggetti responsabili, un 26enne - l’unico entrato nell'immobile mentre il complice rimaneva a bordo del mezzo (una Mini Cooper) con cui erano giunti assieme dalla provincia di Pistoia, fungendo da “palo” - sono state le immagini del sistema di videosorveglianza posto all'interno del salotto dell'abitazione, che riprendevano tutta l'azione delittuosa.
La Mini Cooper
Dalla loro attenta visione gli investigatori hanno potuto rilevare come il soggetto introdottisi all’interno dell’abitazione interloquisse (a mezzo auricolari) con un probabile complice, rimasto all’esterno, pronto ad avvisarlo dell’arrivo di qualcuno. Attraverso l’acquisizione di immagini videoregistrate da altre telecamere private presenti in zona, gli stessi agenti hanno poi individuato l'autovettura con cui gli autori del furto avevano raggiunto il luogo: una Mini Cooper che risultava essere entrata ed uscita dalla via (chiusa) ove si trovava l'abitazione in orari compatibili con il furto.
Il proprietario di quest’ultimo veicolo è risultato essere un soggetto dimorante a Montecatini Terme. Scandagliando le immagini di archivio di tutti i soggetti potenzialmente in contatto con quest'ultimo, dimoranti nel medesimo territorio, i poliziotti sono risaliti al 26enne, le cui caratteristiche somatiche coincidevano con quelle del soggetto ripreso all’interno dell’abitazione. Interessati a quel punto anche i colleghi del Commissariato di Montecatini Terme, ove risultava che il soggetto si era di recente recato per una notifica, si otteneva la certezza che le immagini riprese a casa della vittima ritraevano proprio il soggetto di cui si sospettava (circostanza confermata pure da una successiva comparazione antropometrica, agevolata pure dalla presenza sul viso del soggetto di un particolare, costituito da un neo). L'analisi dei tabulati telefonici ha consentito poi di riscontrare come la sua utenza si fosse spostata la mattina del furto dalla provincia di Pistoia a Saonara, agganciando una cella perfettamente compatibile con l'abitazione fatta oggetto di furto.
Le serrate indagini
Anche l'individuazione del complice 32enne è avvenuta grazie al meticoloso esame dei tabulati telefonici, essendo emersi numerosi contatti tra il primo dei sospettati individuato ed un’utenza intestata ad una donna convivente con l'intestatario della Mini Cooper a mezzo della quale gli indagati avevano raggiunto l'abitazione della vittima, risultato essere il padre del 32enne. I tabulati di questa seconda utenza (accertata essere in uso a quest’ultimo soggetto) hanno permesso di riscontrare come pure essa aveva agganciato diverse celle in provincia di Pistoia, per poi spostarsi verso nord, raggiungendo il comune di Padova, ed infine la zona di commissione del furto.
Il 32enne, risultato sottoposto alla misura dell'affidamento in prova al servizio sociale, ha accompagnato e ripreso il suo complice sul luogo del furto, rimanendo con lui collegato a mezzo del cellulare. Proprio la comunicazione con il complice nel corso del furto ha consentito di provarne la piena consapevolezza dell'azione furtiva compiuta "in trasferta". Le modalità adottate hanno poi reso evidente un modus operandi certamente ben collaudato (del resto il più giovane degli indagati vanta plurimi precedenti specifici commessi in luoghi diversi, con una serialità che ne ha messo in luce pure un vero e proprio modus vivendi).
Ai due indagati, che non potranno più lasciare il territorio dei loro comuni, è stato prescritto pure di non allontanarsi dalle rispettive abitazioni dalle 20 alle 7. Sono in corso accertamenti per verificare il probabile coinvolgimento dei medesimi soggetti in altri furti in appartamento registrati nel medesimo periodo tra le province di Padova e Venezia.