Nubifragio nel padovano

Maltempo, esonda il Muson dei Sassi a Camposampiero. A Galzignago Terme chiesto lo stato di calamità naturale

Il fiume ha sfondato l'argine a Rustega di Camposampiero: evacuate alcune case che sono rimaste isolate. Nelle ultime 48 ore sono arrivate quasi 3mila chiamate di aiuto al 112

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Le piogge cadute nei ultimi tre giorni, dal 15 al 17 maggio 2024, hanno creato una situazione di forte disagio in diversi comune padovani. Tra questi, Camposampiero dove questa notte è esondato il Muson dei Sassi per la rottura di un argine.

Ancora, a Galzignano Terme si registrano molte frane, esondati il rio Calto Callegaro e il rio Cengolina, chiusa via Roccolo, mentre Casa Marina è raggiungibile solo da Torreglia. Per questo, il primo cittadino Riccardo Masin ha richiesto lo stato di calamità naturale.

Maltempo, esonda il Muson dei Sassi a Rustega di Camposampiero

Squadre dei vigili del fuoco con soccorritori fluviali alluvionale del comando di Padova, Vicenza, Belluno, Venezia sono accorsi a Camposampiero, evacuando alcune abitazione rimaste isolate per l'esondazione del fiume Muson dei Sassi.

 

Per gestire al meglio le operazioni, è in arrivo anche un mezzo anfibio dal comando di Verona e personale e mezzi di pompaggio anche dai comandi dell’Emilia Romagna.

Il dispositivo di soccorso, coordinate dal comandante provinciale Giuseppe Lomoro, è stato rinforzato con il raddoppio dei turni.

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Passo Roverello nella morsa delle frane, chiesto lo stato di calamità naturale

È stata inoltrata oggi, venerdì 17 maggio 2024, la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a Galzignano Terme, a seguito dei danni causati dal maltempo che si è scatenato su tutta la regione.

Le intense precipitazioni che hanno interessato soprattutto la giornata di mercoledì 15 maggio 2024 il comune euganeo tra le 11 e le 11.50 hanno provocato gravi problemi alla circolazione e alla popolazione residente, che ha rischiato il completo isolamento.

I danni più gravi sono stati registrati a Passo Roverello, in via Roccolo, in prossimità di Casa Marina, dove la strada di collegamento con il comune di Torreglia è stata interessata da eventi franosi che ne pregiudicano la circolazione.

Una porzione di parete del monte su cui poggiava il nastro d’asfalto, realizzato ex novo solo qualche anno fa, è stata dilavata dalla furia delle acque meteoriche, lasciando priva di appoggio buona parte della carreggiata.

La frana in via Roccolo, Passo Roverello

Sicché al momento Casa Marina è raggiungibile solo da Torreglia, il passaggio da Passo Roverello rimarrà bloccato per un periodo ancora da determinare, in attesa che ingegneri e geologi possano studiare la nuova morfologia del territorio e pianificare interventi di messa in sicurezza e ripristino della viabilità, compresa quella sentieristica.

Si tratta di un problema non di poco conto visto che la stagione turistica è già iniziata e il Centro visite e di educazione ambientale dei Colli Euganei è uno dei riferimenti per visitatori ed escursionisti.

Del resto sono stati registrati ben 9 moti franosi nella stessa zona di Cengolina e non è andata meglio nelle zone vallive, dove il precipitare dei detriti trascinati dall’acqua ha interessato una trentina di abitazioni con fenomeni di interramento e allagamenti dei seminterrati.

Sopralluoghi e interventi di pulizia in corso

La situazione è stata talmente urgente da richiedere non solo l’intervento della Protezione Civile, ma anche del personale comunale e di molti volontari. Anche via Valli è andata in sofferenza per l’esondazione del rio Calto Callegaro e anche il Rio Cengolina ha avuto la stessa sorte, le strade sono diventate torrenti e l’acqua ha raggiunto anche il plesso scolastico, fortunatamente non interdendone il regolare funzionamento ma pregiudicando solo l’uso della palestra.

Al momento, non è ancora stata effettuata una valutazione dettagliata dei danni, i sopralluoghi sono tutt’ora in corso insieme agli interventi per la pulizia delle strade, delle caditoie e dei tombini. L'amministrazione comunale, insieme alla Protezione Civile e ai volontari, sta lavorando per mitigare i disagi e ripristinare al più presto i danni causati dalla violenta ondata di maltempo.

"Mettere in atto misure concrete"

Il sindaco di Galzignano Terme, Riccardo Masin, ha spiegato che serviranno altre 48 ore per riportare la situazione del comune sotto controllo e chiede pazienza ai cittadini.

“La richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale – spiega il Primo Cittadino Riccardo Masin - è stata inoltrata presso la Regione Veneto, il Genio Civile, la Protezione Civile Regionale, la Provincia di Padova e il Parco Colli per poter ottenere i finanziamenti necessari per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio colpito. Sono fiducioso nel fatto che le istituzioni possano rispondere prontamente alle richieste di aiuto e che si possano mettere in atto misure concrete per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro”.

 

Quasi 3mila chiamate al 112

Nelle ultime 48 ore innumerevoli sono state le richieste d’intervento al 112 per autovetture intrappolate nei sottopassaggi e impossibilità ad uscire dalle stesse a causa di fango e detriti, case e cantine allagate, alberi caduti sul manto stradale ostacolandone la circolazione, e strade da chiudere perché completamente allagate.

La risposta dell’Arma, presente su tutta la provincia, è stata come sempre concreta e funzionale. Le pattuglie delle stazioni e le gazzelle delle Sezioni Radiomobili delle 5 Compagne territoriali sono state impiegate in operazioni di soccorso a seguito di quasi 3000 chiamate giunte al numero di pronto intervento 112 da tutta la provincia.

Tra gli ultimi, l’intervento di soccorso dei Carabinieri nell’esondazione del Muson dei Sassi, avvenuta questa notte alle 3.20 a Rustega di Camposampiero, dove l’acqua ed il fango hanno invaso le strade arrivando a lambire perfino le abitazioni. Per questi motivi sono state sgomberate sette famiglie, ma grazie al pronto intervento dei soccorsi non si registrano feriti.

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