L'operazione della Guardia di finanza

Lavori estenuanti, zero riposo, paga da fame e alloggi fatiscenti: caporalato nel mercato agroalimentare di Padova

E a volte dovevano pure pagare per evitare di essere licenziati...

Lavori estenuanti, zero riposo, paga da fame e alloggi fatiscenti: caporalato nel mercato agroalimentare di Padova
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Sfruttamento senza tanti giri di parole. Così si potrebbe definire quanto emerso da un'operazione della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Padova i quali hanno dato esecuzione, dopo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica patavina, a un'ordinanza che dispone due misure cautelari in carcere e un obbligo di dimora per tre persone, per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Il quadro è gravissimo: due caporali originari del Bangladesh e della Romania, in pratica, cercavano persone in palese difficoltà economica.

Lavori estenuanti, zero riposo, paga da fame e alloggi fatiscenti

Mostravano loro la possibilità di un lavoro retribuito, stabile, un'ancora di salvezza per la loro complessa situazione. Ma la realtà era completamente diversa. Una volta irretiti, infatti, venivano "ceduti" a un italiano, a fronte del pagamento di una somma di denaro. E qui entravano in un circolo vizioso: erano sottoposti a condizioni di sfruttamento attraverso la corresponsione di retribuzioni palesemente difformi dai contratti collettivi, la reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo giornaliero e settimanale e alle ferie, sottoponendo gli stessi, in alcuni casi, a condizioni alloggiative degradanti.

Le indagini svolte dai militari del Gruppo di Padova, con l’ausilio di video-camere, intercettazioni ambientali e disamina della documentazione bancaria, hanno permesso di acquisire elementi indiziari a carico di soggetti dediti, in concorso, al reclutamento e allo sfruttamento di numerosi lavoratori, provenienti dal Bangladesh, attraverso alcune cooperative che fornivano manodopera a un grossista del mercato agroalimentare di Padova.

Caporalato nel mercato agroalimentare di Padova

I lavoratori sarebbero stati reclutati, anche attraverso contatti nel paese di origine, per essere formalmente assunti dalle cooperative appaltatrici, operanti - per conto del grossista committente - all’interno del mercato agroalimentare. Una volta assunti, gli operai avrebbero svolto turni di lavoro estenuanti, senza beneficiare delle ferie e dei giorni di riposo spettanti, oltre a essere tenuti - a volte con minacce - a versare somme non dovute per il timore del licenziamento o della mancata assunzione al termine del rapporto di lavoro a tempo determinato o, ancora, di un impiego con orario ridotto senza fruizione del compenso straordinario.

Alcuni operai hanno dichiarato di essere stati allontanati dal posto di lavoro per non aver assecondato queste pratiche illecite. In sintesi, tale modalità di gestione avrebbe consentito di impiegare manodopera, con mansioni di facchinaggio, a basso costo. A conclusione dell’attività investigativa, tuttora nella fase delle indagini preliminari, il competente G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica di Padova, ha emesso tre provvedimenti restrittivi della libertà personale.

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