A Battaglia Terme

La Procura dispone l'autopsia sul corpo della giovane guida trovata morta nel Museo della Navigazione Fluviale

La vittima è una ragazza di 27 anni di Albignasego. Gli inquirenti, che ipotizzano il gesto volontario, cercano di fare chiarezza attraverso l'esame autoptico e l'analisi dei due cellulari rinvenuti nel luogo del decesso

La Procura dispone l'autopsia sul corpo della giovane guida trovata morta nel Museo della Navigazione Fluviale
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In quello che sembrava essere un tranquillo sabato sera, più precisamente quello del 31 agosto 2024, ultimo giorno del mese, si è verificata una tragica vicenda che ha lasciato senza parole tutta la provincia di Padova, in particolare le comunità di Battaglia Terme e Albignasego. Una ragazza di 27 anni, guida turistica del Museo della Navigazione Fluviale, è stata trovata senza vita proprio nel suo posto di lavoro.

Un ritrovamento scioccante su cui fin da subito sono scattati accertamenti e indagini da parte degli inquirenti. Sebbene dalle prime ricostruzioni pare farsi largo la pista del gesto volontario, la Procura di Padova ha deciso di disporre l'autopsia sul corpo della 27enne al fine di chiarire con esattezza causa e dinamica della morte. Fondamentale per avere un quadro completo sui fatti sarà anche l'analisi dei due cellulari rinvenuti sul luogo del decesso (in copertina: immagine dell'esterno del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme).

Cosa è successo la sera del 31 agosto

Innanzitutto gli inquirenti hanno messo ordine agli ultimi spostamenti della guida turistica. La ragazza, che lavorava al Museo della Navigazione Fluviale da un paio di mesi, una volta staccato il turno alle 19,30 è tornata a casa ad Albignasego dai genitori con cui ha cenato. Dopodiché ha detto loro di dover tornare sul posto di lavoro perché aveva dimenticato lì il cellulare.

I genitori però, non vedendola ritornare, hanno provato a chiamarla più volte e non ricevendo risposta si sono precipitati di persona al Museo della Navigazione Fluviale. Qui hanno trovato l'auto della figlia, parcheggiata in mezzo a due posteggi, con la portiera aperta e la borsa sul sedile.

Non riuscendo a entrare nella struttura di via Ortazzo, i genitori hanno contattato le autorità. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i Carabinieri della locale stazione e un mezzo del Suem 118. La 27enne si sarebbe chiusa dentro una stanza al terzo piano che è stata aperta a forza. Una volta entrati, i soccorritori si sono trovati davanti agli occhi il suo corpo senza vita.

Si ipotizza il gesto volontario, ma ci sono tanti dubbi da sciogliere

Fin dalle prime battute, i Carabinieri, sotto la supervisione della Procura di Padova, hanno ipotizzato un gesto volontario. Forse un momento di debolezza emotiva che avrebbe portato la 27enne a farla finita. Al momento però, sulla vicenda di Battaglia Terme, gli investigatori stanno cercando di sciogliere ogni dubbio.

In primo luogo, la Procura ha deciso di disporre l'autopsia sul corpo della guida turistica per fare chiarezza sulla causa del decesso. Fondamentale, però, sarà anche l'analisi dei due cellulari rinvenuti nell'auto della 27enne. Attraverso questi accertamenti si potrà capire di più circa il suo stato emotivo e psicologico o se la giovane fosse turbata da qualcosa che la teneva in soggezione.

Il gestore del Museo della Navigazione Fluviale ha raccontato che la ragazza fosse una persona propositiva, interessata ed efficiente e che in quei due mesi di lavoro non aveva mai lasciato trasparire problematiche di alcun genere. Per lui, quindi, la pista del gesto volontario sarebbe difficile da immaginare, soprattutto se si pensa all'auto trovata parcheggiata in quel modo e alla scusa di dover andare a recuperare il cellulare dimenticato.

Sul caso di Battaglia Terme, quindi, ci sono ancora elementi a cui si sta cercando di trovare una risposta. E anche di fronte all'ipotesi del suicidio, sarà fatto di tutto per comprendere le cause che, purtroppo, l'hanno spinta a tanto.

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