La Modine Cis annuncia la chiusura entro fine anno, scatta lo sciopero a Torreglia
"Ci troviamo con famiglie e persone che hanno dedicato la loro vita a quest'azienda e che adesso dovranno subire il colpo in qualche modo"

Nella giornata di giovedì 10 aprile 2025 i dipendenti della Modine a Torreglia hanno indetto uno sciopero, dopo aver scoperto il giorno precedente che lo stabilimento sarebbe stato chiuso per fine anno.
Sciopero dipendenti della Modine
La comunicazione della chiusura è arrivata ai dipendenti nella giornata di mercoledì, quando, durante una riunione con i sindacati, è stata comunicata la decisione di sospendere la produzione a fine estate e chiudere definitivamente entro la fine dell'anno.
Dipendono dall'azienda 36 lavoratori e lavoratrici, e altrettante famiglie, alcuni che lavorano nello stabilimento anche da 30 anni. Come si legge su un post di Facebook di Adl Cobas Padova e Provincia, poi condiviso anche da Fim-Cisl Padova Rovigo:
Una doccia fredda per i lavoratori e le lavoratrici e la RSU che si aspettavano di discutere dei nuovi progetti da sviluppare dopo la chiusura di un periodo di cassa integrazione terminato a fine marzo.A fronte di una crisi settoriale non omogena, non certamente così drammatica e considerando le promesse di investimento e ricerca di nuovi mercati e clienti, la decisione comunicata dalla direzione appare un freddo calcolo numerico che non tiene conto della storia dello stabilimento, dell’impegno profuso dalle persone che per anni hanno lavorato e permesso la crescita di quella spesso è stata definita una “butique” del settore.
La Modine, che ha anche uno stabilimento a Pocenia, è una multinazionale americana che si occupa di produrre componenti e batterie per impianti di raffreddamento commerciale e industriale. Infatti, la critica che viene mossa contra l'azienda, è che si pensi solo al profitto degli investitori e non ai lavoratori. Di fatto, ci sono dei dipendenti che hanno iniziato a lavorare nello stabilimento quando ancora era sotto il nome di West, poi diventato Luvata e infine Modine Cis.
Inoltre, il post di Facebook continua con:
"Una fredda logica che risponde alla produzione di valore per gli azionisti del gruppo multinazionale e non ad una visione di lungo periodo con l’obiettivio di dare stabilità occupazionale e un futuro industriale per il territorio.La situazione è frutto di scelte commerciali e strategie aziendali che mirano esclusivamente al massimo profitto nel breve periodo, scegliendo di abbandonare numerosi clienti storici e di conseguenza una fetta di mercato magari non così redditizia ma che avrebbe garantito continuità produttiva".


