A Padova

Insulti sessisti all'arbitra, calciatore 17enne squalificato dodici giornate

E' successo durante la partita Nativitas-Lions Villanova degli allievi provinciale under 17. L'aggravante riguarda "riferimenti a una violenza sessuale". Il club padovano fa ricorso: "C'è stato un fraintendimento"

Insulti sessisti all'arbitra, calciatore 17enne squalificato dodici giornate
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Ennesimo caso di violenza verbale in un campo da calcio giovanile. E' questo ciò che è accaduto in una partita di Allievi Provinciali Under 17 in provincia di Padova dove un calciatore è stato squalificato per dodici giornate.

Il motivo? Come riportato nel comunicato del Giudice Sportivo, il giocatore minorenne avrebbe proferito all'arbitra insulti sessisti, con tanto di "riferimenti a una violenza sessuale". Il club padovano, tuttavia, ha già fatto ricorso, sottolineando come tutta questa questione sia stata un fraintendimento (in copertina: immagine di repertorio).

Insulti sessisti all'arbitra, calciatore 17enne squalificato dodici giornate

Momenti di tensione a Padova lo scorso sabato 16 novembre 2024 durante la partita di calcio giovanile, categoria Allievi Provinciali Under 17, tra Nativitas squadra B e Lions Villanova, terminata poi col risultato di 0-9 per gli ospiti.

Come riportato dal referto dell'arbitra dell'incontro, al 29esimo minuto del secondo tempo, un calciatore 17enne della Nativitas, dopo che la giudice di gara aveva fischiato un fallo a suo carico, "le si è rivolto in modo minaccioso con un'espressione raccapricciante con la quale ha evocato una violenza sessuale ai suoi danni".

Per questo motivo, il Giudice Sportivo ha punito con la massima severità il comportamento del giovane giocatore padovano, sanzionandolo con dodici giornate di squalifica. La società Nativitas, invece, oltre a disputare una gara senza partecipazione del pubblico (pena sospesa per un anno), dovrà pagare un'ammenda di 100 euro. Come previsto dall'articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva, per una circostanza simile è prevista una sospensione di dieci giornate, ma considerata l'aggravante legata al contenuto sessista e alla violenza verbale, al calciatore 17enne sono state aggiunte due ulteriori giornate di squalifica.

La Nativitas ha fatto ricorso: "Parole fraintese"

Come riportato dal Corriere del Veneto, la Nativitas avrebbe già annunciato il ricorso alla squalifica di dodici giornate per il suo calciatore. Secondo la società padovana, infatti, alla base di quanto accaduto ci sarebbero state "parole fraintese".

Il giocatore in questione, infatti, dopo aver subito l'ennesimo fallo dagli avversari, si sarebbe rivolto all'arbitra dicendo: "Ma mi devono stup**** perché tu fischi un fallo?". Come riferito dal club, la frase del loro tesserato non sarebbe stata offensiva verso la giudice di gara. Il ragazzo, infatti, consapevole di ciò che stava succedendo, è uscito in lacrime dal campo, andando a raccontare i fatti a un dirigente.

La Nativitas, nel dichiarare il ricorso al fine di tutelare il suo giovane calciatore, ha però ribadito di essere contro ogni forma di discriminazione.

Quanto accaduto in provincia di Padova, tuttavia, porta di nuovo all'attenzione un grave problema che riguarda da vicino il calcio e in particolare quello dilettantistico. Episodi di sessismo e violenza verbale, infatti, sono ancora troppo frequenti non solo nei campi di categorie minori, ma anche a livello giovanile. Per questo motivo la Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) intende agire duramente contro ogni tipo di frase o azione discriminatoria, proprio come accaduto per il tesserato della Nativitas, al fine di educare i giovani calciatori al rispetto di avversari e arbitri, indipendentemente dal genere o dall'etnia.

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