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Infiltrazioni mafiose nei settori trasporti e costruzioni, quattro interdittive a Padova

Si tratta di imprese riconducibili alla cosca Grande Aracri: le aziende colpite avrebbero cercato di aggirare precedenti interdittive adottando prestanome e sedi di comodo

Infiltrazioni mafiose nei settori trasporti e costruzioni, quattro interdittive a Padova

Quattro imprese attive nei settori dei trasporti e delle costruzioni, con ramificazioni in diverse province del Nord Italia, sono finite nel mirino della Prefettura di Padova.

Infiltrazioni mafiose nell’economia del Nord, quattro interdittive a Padova

Il prefetto Giuseppe Forlenza ha firmato venerdì mattina, 19 settembre 2025, altrettanti provvedimenti interdittivi antimafia, dopo che le indagini del Gruppo Interforze hanno evidenziato legami con la ‘ndrina Grande Aracri, storicamente radicata a Cutro ma con interessi consolidati in Emilia Romagna e nel Veneto.

Il prefetto Florenza

Secondo quanto ricostruito, le aziende colpite dai provvedimenti avrebbero cercato di aggirare precedenti interdittive adottando prestanome e sedi di comodo, pur continuando a operare con gli stessi mezzi e personale.

La strategia di “camouflage” non è però sfuggita agli accertamenti, condotti congiuntamente da Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione investigativa antimafia.

Le interdittive, ha spiegato la Prefettura, servono a impedire che operatori economici vicini a logiche criminali possano intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione o alterare le regole del mercato, penalizzando la concorrenza leale.

Il prefetto Forlenza ha sottolineato come i provvedimenti rappresentino parte di una più ampia strategia di prevenzione: accanto a questo fronte, negli ultimi mesi sono stati firmati protocolli di legalità per il settore turistico e della ristorazione, mentre è in fase di definizione un protocollo antiusura.

“Le attività di monitoraggio continueranno – ha detto – e non si esclude l’adozione di ulteriori provvedimenti”

A sostegno dell’azione delle istituzioni, resta centrale anche il lavoro degli enti locali, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali che partecipano al tavolo permanente per la legalità, coordinato dalla Prefettura, con l’obiettivo di proteggere il tessuto economico padovano da possibili infiltrazioni criminali.