Imprenditore vicentino segnalato in Procura, Zaia: “Lunedì ordinanza più efficace per isolamenti e positivi”
Il Governatore ha annunciato che verso la fine di luglio verrà presentato un nuovo piano di sanità pubblica.
Si torna a fare chiarezza sul focolaio a Vicenza.
Il Bollettino
La conferenza stampa a sorpresa del Governatore ha permesso di avere maggiore chiarezza sulla questione del focolaio di Vicenza. Luca Zaia ha iniziato con il consueto bollettino che prevede 1.001.1885 tamponi effettuati, 781 in isolamento, persone positive 19.318 (+4), ricoverati 169 (-2), terapie intensive 9 (+1), morti 2023, dimessi 3611, nati 84.
Il virus è stato importato
Il Governatore ha voluto puntualizzare sulla situazione del focolaio a Vicenza definendo come non ci sia un “ritorno” del virus nel Veneto ma che lo stesso è stato importato.
“Ieri ho parlato di un cluster, un focolaio che ha 5 positivi, nonostante qualcuno abbia tentato di buttare benzina sul fuoco, voglio precisare che sono 5 positivi che vengono dalla Serbia, di persone che sono andate là e ce lo siamo portati a casa. In questi casi il piano di sanità pubblica interviene, agisce e stabilisce che contatti stretti, famigliari, le persone incontrate alle cene e altri contatti stretti devono essere messi necessariamente in isolamento fiduciario. Il Veneto non ha ripreso l’onda dei contagi. Ribadisco che il contagio non è nato in Veneto, c’è stato un viaggio in auto che ha portato a casa 4 persone positive. Inoltre ci hanno informato che il serbo 70enne che era positivo sembra sia deceduto mercoledì, era già grave, spero non sia vero”.
Precisazioni sull’indice Rt
Luca Zaia ha voluto precisa anche sull’indice di rischio di contagio:
“La storia è che ci sono 5 positivi che si sono contagiati in Serbia, dopodiché qualcuno dice che c’è l’indice Rt alto, si è alzata la percentuale perché da un valore bassissimo, appena hai dei contagi la percentuale sale. Ribadisco che non c’è mancanza di tamponi”.
Sulla nuova ordinanza per lunedì…
Il Governatore ha precisato che la nuova ordinanza di lunedì non riguarderà le restrizioni ai cittadini, ai locali o a eventuali chiusure ma che servirà per dare più potere ai medici per quanto riguarda gli isolamenti fiduciari o per le persone affette da Coronavirus quindi i positivi. A tal proposito Zaia ha precisato:
“Ieri forse non ho avuto il dono della chiarezza, ho parlato di un’ordinanza ma non di restrizioni di libertà per i cittadini, sarà un’ordinanza per essere ancora più efficaci negli isolamenti fiduciari dei positivi e di coloro che sono dei contatti stretti. Ricordo che è stato tolto il penale, se il positivo esce di casa può prendersi fino a 18 mesi di reclusione e fino a 5mila euro di multa, colui che è in isolamento fiduciario, con l’ultimo decreto non va incontro a nulla di penale, c’è la multa da mille euro. Trovo corretto che si pensi a legittimare il trattamento sanitario obbligatorio in casi estremi, non quello che ho sentito definire come il Tso dei matti. E’ il trattamento sanitario obbligatorio che nelle epidemie si può fare in casi particolari. Ho parlato con il ministro della Salute, Roberto Speranza e anche lui riconosce che il tema del trattamento sanitario va chiarito fino in fondo, che davanti a casi estremi si possa attuare il piano di sanità pubblica”.
Entro luglio un nuovo piano di sanità pubblica
Il Governatore ha annunciato che verso la fine di luglio verrà presentato un nuovo piano di sanità pubblica che indica che cosa verrà effettuato nell’autunno, il tutto per mantenere gli ospedali vuoti e prevenire i contagi.
Il ceppo importato dall’estero
Il direttore generale dell’Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi ha ricostruito la vicenda di Vicenza:
“Si tratta del primo caso di ceppo importato dall’estero, il 25 giugno 2020, 4 concittadini veneti rientrano da un viaggio di lavoro in Serbia, uno di questi presenta una forte sintomatologia abbinabile al Coronavirus. Lo stesso giorno i cittadini si spostano in giornata in Bosnia per poi fare ritorno a casa. Il 26 e 27 non accede ai servizi ospedalieri, la persona sintomatica nella notte tra il 27 e il 28 accede al Pronto Soccorso di Noventa che lo prende in carico. Con l’esame si verifica che il paziente ha sintomi simili al Coronavirus, viene trasferito in ambulanza da Noventa a Vicenza. L’indomani mattina che è domenica viene tamponato, al pomeriggio l’esito del tampone è positivo, viene trattenuto in area Covid del Pronto Soccorso fino alla mattina di lunedì dove non accetta di essere ricoverato e firma per rientrare a casa. L’uomo conferma di abitare da solo, lo teniamo monitorato ma non riteniamo soddisfacente il contatto che abbiamo. Con l’aiuto del sindaco di Sussano, che ringraziamo, mercoledì con l’ambulanza ci ripresentiamo a casa del soggetto, un 65enne e lo ritrasferiamo in ospedale. Viene ricoverato in malattie infettive e ora è in terapia intensiva con prognosi riservata ma sta reagendo bene alla terapia”.
Successivamente sono stati contattati i 3 compagni di viaggio che hanno sintomatologia inferiore, il quinto caso è una donna che nel periodo tra il ritorno in Serbia e il ricovero in ospedale dell’uomo, ha avuto contatti con lui. E’ stato stilato l’elenco dei contatti stretti e si è giunti al collega di Verona e di Padova dove ci sono 2 dei 5 casi. L’indagine è stata allargata fino a individuare 52 casi identificati, a cui è stato effettuato il tampone. Si tratta di 52 afferenti all’Ulss Berica, 37 a Verona e 38 a Padova. I tamponi sono risultati negativi ma verranno effettuati nuovamente verso la fine della prossima settimana per verificare il persistere della negatività.
Segnalato alla procura di Vicenza
Il direttore generale dell’Ulss 8 Berica ha reso noto che il datore di lavoro 65enne del vicentino che ha rifiutato le immediate cure è stato segnalato alla Procura di Vicenza:
“Abbiamo presentato alla Procura una segnalazione, ravvisiamo profili per una colpevolezza da parte della persona per la mancata collaborazione e rischio di creare una epidemia, consapevole di essere portatore di contagio. Verrà depositata oggi alla Procura di Vicenza, da parte nostra è una segnalazione, sarà la Procura che dovrà ravvisare se ci sono gli elementi di colpevolezza”
L’appello ai possibili contatti
In merito all’attività di indagine, l’Ulss 8 Berica comunica che tutti i 52 cittadini posti in via precauzionale sotto sorveglianza domiciliare sono stati sottoposti a tampone con esito negativo. Al momento sembrano dunque rientrare i timori di un’ulteriore espansione del focolaio. Nonostante questa notizia rassicurante, la Direzione dell’Ulss 8 Berica ha deciso di ampliare ulteriormente l’azione di screening della popolazione potenzialmente coinvolta. Pavesi ha quindi affermato:
“Chiunque avesse avuto contatti attraverso con i soggetti coinvolti nel focolaio è invitato a rivolgersi immediatamente al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della nostra azienda per valutare l’effettiva possibilità di contagio e se opportuno fissare l’esame del tampone”.
Il numero da contattare è il 339 8742091: risponde il call center del Nucleo Operativo Covid-SISP dell’ULSS 8 Berica, attivo tutti i giorni (anche sabato e domenica) dalle 9.00 alle 12.00.