La protesta

I sindaci della bassa padovana preoccupati per l'assenza di un ospedale per acuti

Schiavonia, diventato covid hospital, ha scoperto un vasto territorio.

I sindaci della bassa padovana preoccupati per l'assenza di un ospedale per acuti
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I sindaci della bassa padovana preoccupati per l'assenza di un ospedale per acuti.

La lettera di protesta dei sindaci della bassa padovana

Una lettera firmata dai sindaci di 36 Comuni della Bassa Padovana con la richiesta alla Regione Veneto di "urgente copertura sanitaria nell'area ex Ulss 17". In seguito alla conversione dell'ospedale di Schiavonia in Covid Hospital, infatti, i sindaci avevano scritto una lettera alla Regione il 18 marzo e un nuovo sollecito il 24 marzo ribadendo che "la scelta di destinare l'ospedale di Schiavonia a Covid-19 si sta ripercuotendo pesantemente su un bacino d'utenza di 180.000 persone e su un'area che ha già visto la chiusura di ben tre ospedali e che in questo momento si trova privata dell'unico nosocomio di riferimento".

I sindaci chiedono la riapertura dell'ospedale di Monselice

I sindaci chiedono che "Schiavonia, una volta conclusa l'emergenza Covid 19, rimanga ospedale per acuti per i 180.000 abitanti dell'area" e che nel frattempo "si attui con assoluta urgenza almeno l'apertura dell'ex Ospedale di Monselice come possibile alternativa destinata alle patologie preminenti della nostra area". "Nel caso le nostre richieste non siano prese celermente in considerazione - scrivono - riteniamo che possano essere individuate delle gravi responsabilità delle autorità destinatarie delle nostre istanze per eventuali eventi in danno alla salute dei componenti delle nostre comunità".

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