A Cittadella

Giovani prendevano di mira gli anziani soli e li rapinavano nelle loro abitazioni

Le vittime venivano minacciate con coltelli alla gola. La Procura indaga su episodi di estrema violenza

Giovani prendevano di mira gli anziani soli e li rapinavano nelle loro abitazioni
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Due giovani, un 27enne e un 18enne, sono stati arrestati dai Carabinieri di Cittadella per una serie di rapine violente ai danni di anziani soli nelle loro abitazioni. I due, di origine straniera ma nati in Italia, sono accusati di aver seminato il terrore in vari Comuni del Padovano, agendo con estrema brutalità e minacciando le vittime di morte e mutilazioni pur di evitare richieste di aiuto (in copertina: immagine di repertorio).

Minacce di morte per assicurarsi il silenzio

Gli episodi in questione risalgono ai mesi di maggio e giugno 2024 e hanno colpito le comunità di Cittadella, San Martino di Lupari, Carmignano di Brenta e Fontaniva.

Stando a quanto riportato dai Carabinieri, i due malviventi si aggiravano attorno alle case delle vittime nelle ore diurne. Dopo aver bussato al campanello, le distraevano con delle banali scuse, come delle indicazioni stradali, al fine di ottenere informazioni in merito alla presenza di altre persone nelle abitazioni. Accertati che la vittima fosse sola, irrompevano nelle case e puntavano un coltello alla gola, intimando con minacce di morte per assicurarsi il silenzio e appropriarsi di denaro e gioielli.

Una volta ottenuto ciò che volevano, si dileguavano rapidamente. Secondo la Procura di Padova, che ha condotto le indagini in collaborazione con la Procura dei Minori di Venezia, la violenza esercitata dai due arrestati ha destato particolare preoccupazione.

Arrestati

I due giovani sono attualmente detenuti nelle carceri di Padova e Treviso, mentre le indagini continuano per verificare eventuali altri crimini commessi con modalità analoghe. Al momento, a essere vittime dei due malviventi sono: una signora disabile e una 70enne di Cervarese Santa Croce e Abano Terme lo scorso 11 maggio; una 77enne di San Pietro in Gu' il 29 maggio; e un'85enne di Torreglia lo scorso 27 giugno.

Inoltre a carico dei presunti autori sono stati contestati altri quattro furti consumati o tentati, sempre a danno di anziani ultrasessantacinquenni, perpetrati rispettivamente lo scorso 18 maggio a Cittadella, lo scorso 28 giugno a S. Martino di Lupari e lo scorso 29 giugno a Carmignano di Brenta e Fontaniva.

Una violenza sproporzionata

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Padova, Michele Cucuglielli, ha commentato con sdegno l’accaduto, sottolineando la sproporzione tra la violenza inflitta alle vittime e i modesti guadagni ottenuti:

"Sono episodi gravissimi non solo perché colpiscono persone vulnerabili quali anziani e disabili. Ma perché, rispetto alle classiche truffe, sono commessi con tale crudeltà e violenza da lasciare esterrefatti. Vi è una grossa sproporzione tra l'efferatezza dell'atto criminale e il profitto che ne derivava".

"I due arrestati, dopo essersi accertati della presenza in casa del solo disabile o anziano, si introducevano nell'abitazione con metodi violenti, scardinando porte e finestre, sotto minaccia di coltello o cacciavite e usando violenza fisica, si impossessavano anche di pochi euro ed oggetti preziosi. Se non trovavano granché spogliavano le vittime di quello che avevano addosso (fede nuziale, orecchini, collane). Le vittime, spesso disabili, venivano minacciate di morte o di subire amputazioni o addirittura di atti ritorsivi contro i loro figli e parenti. Non vi era pietà per nessuno, neanche per coloro che chiedevano di poter tenere la fede nuziale che era l'unico ricordo del marito deceduto"

Una forte condanna, quella delle forze dell’ordine, che rispecchia la preoccupazione per quanto scoperto dai crimini segnalati. Su questo, il Comandante Cucuglielli ha voluto precisare, infine, che si tratta di soggetti con diversi precedenti penali.

"Tengo a precisare - conclude il Comandante - che non si tratta di un minore sfruttato ma di un giovane che ha alle spalle una lunga carriera criminale, e che ricorre al delitto come sistema di vita onde trarre i mezzi di sostentamento".

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