Gin, spritz e... PayPal: 5mila euro di multa al bar abusivo degli universitari
Cinque giovani, tutti dai 20 ai 25 anni e non residenti in Veneto, sono stati sorpresi a gestire un'attività di vendita di alcolici dalla finestra di un appartamento

Un bar abusivo di Padova sta tornando a far parlare di sé. Infatti, grazie a dei post su Instagram, il popolo di internet si sta schierando a favore delle leggi o dalla parte dei baristi.
Bar abusivo al Portello
Cinque ragazzi, tutti dai 20 ai 25 anni, a inizio maggio hanno deciso di aprire un bar, senza però tenere in conto delle varie licenze e dei vari controlli che servono per aprire un'attività del genere. Di fatto, proprio in via del Portello 79, dove solitamente c'è la movida dell'ormai noto Mercolegin, mercoledì universitario dove ogni drink a base di gin costa 5 euro, i giovani hanno deciso che volevano partecipare anche loro, ma da imprenditori e non da clienti.
Infatti, dalla finestra di una cucina di un appartamento al piano terra, divisa dalla strada soltanto da una grata, i residenti potevano notare un cartello su cui era scritto "Gin e Vino - Corner 79" affiancato da un codice Qr, che era collegato a un conto PayPal per i pagamenti. Nello specifico, te potevi andare alla finestra, pagare senza usare contanti e dall'inferiate arrivava il tuo ordine per soli tre euro. I ventenni, tuttavia, non avevano fatto i conti con i vicini e con gli altri gestori dei bar vicini all'abitazione.
Di fatto, il locale è rimasto aperto fin quando non è arrivata la Polizia, che ha ricevuto una segnalazione sul bar abusivo. Gli Agenti, dopo aver documentato il funzionamento dell'attività, hanno fatto irruzione, trovando così decine di bottiglie di gin, vino e spritz, più tutto il necessario per preparare i drink.
Il 24enne ligure, affittuario dell'appartamento, è stato multato per 5000 euro per la vendita di alcolici senza autorizzazione e di altri 3000 per la mancata registrazione sanitaria. Gli altri quattro giovani, invece, sembra che siano stati solo identificati. Tutti e cinque non sono residenti in Veneto, ma sono a Padova per l'università.
La rete si divide
I social si sono divisi tra chi li difende e chi supporta l'intervento della polizia. Tra le motivazioni più quotate che supportano il gruppo di giovani riguardano soprattutto le tasse universitarie e il fatto che non facessero del male a nessuno. Inoltre, chi è che non ha mai detto con il proprio gruppo di amici la fatidica frase: "Dovremmo aprire un bar".
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Tuttavia, come ha commentato un utente Instagram proprietario di un bar ha ironizzato sulla questione affermando:
"Subito mi viene da pensare 'che grandi'… poi mi ricordo che sono titolare di un bar regolare.. che ho mille controlli igienici.. che ho investito tempo e denaro nella mia formazione… che pago le tasse… etc etc etc… e forse inizio a pensare che la multa ci sta..".
Di fatto, i ventenni hanno infranto gli articoli 86 e 87 del TULPS che vietano la vendita ambulante o di alcolici senza una precisa autorizzazione. Inoltre, visto che l'attività di vendita avveniva attraverso una finestra, era necessaria anche un autorizzazione per la vendita su suolo pubblico.