Genomi del cancro, uno studioso padovano completa la mappatura
Ben 35 ricercatori tra i protagonisti del grande risultato.
Genomi del cancro, uno studioso padovano tra i protagonisti nel team composto da 1.300 scienziati e clinici di 37 diversi paesi del mondo, soddisfazione per il lavoro svolto anche dall’università di Verona.
L’Università di Verona completa la mappatura dei genomi del cancro
Momento importante a Verona ma in tutto il Veneto e non solo, con la la notizia del completamento dello studio internazionale per la mappatura dei genomi del cancro.
“Siamo di fronte a una delle più grandi imprese scientifiche del mondo, e tra i protagonisti c’è l’Università di Verona, che rappresenta lItalia nel Consorzio Internazionale Genoma del Cancro, ci sono 35 ricercatori, non solo i 33 dell’ateneo e dell’azienda Ospedaliera scaligera, ma anche uno dell’Università di Padova e uno dell’Ulss di Treviso. Sono i giocatori di una squadra straordinaria che schiera i saperi delle Università e li fonde con le qualità professionali e scientifiche della ricerca sanitaria pubblica. Complimenti a tutti, e grazie per un lavoro lungo e difficile, per il quale, per la nostra quota parte, siamo profondamente orgogliosi”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia del completamento dello studio internazionale per la mappatura dei genomi del cancro, concluso e pubblicato su Nature da un team composto da 1.300 scienziati e clinici di 37 diversi paesi del mondo.
Mission: salvare vite
Grande soddisfazione per i risultati ottenuti e il Presidente della Regione del Veneto prosegue:
“Se in un consesso di tale valore cè una realtà di ricerca e buona sanità come Verona, c’è Padova e c’è Treviso aggiunge il Governatore – significa che in Veneto si è saputo creare una rara condivisione di energie e sapere tra Università, ricerca e ambito sanitario, dalla quale scaturiscono risultati come questo. Ciò che rende più soddisfatti conclude il Presidente del Veneto è che il destinatario finale di tali sforzi è la persona malata. Un giorno questo studio mondiale consentirà di salvare altre vite dal cancro, e potremo dire con fierezza che il Veneto migliore c’era”.