Gazebo di CasaPound attaccato dagli attivisti del centro sociale Pedro in Prato della Valle
E' successo nel pomeriggio di sabato 15 febbraio 2025, gli attivisti Pedro dicono di aver reagito ad alcune provocazioni: il questore ha emesso 12 fogli di via obbligatori e 11 richiami orali
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Nella giornata di sabato 15 febbraio 2025, un gazebo di CasaPound è stato preso d'assalto in Prato della Valle (in copertina) da una ventina di attivisti del Centro Sociale Pedro.
Il gazebo di CasaPound per la raccolta firme
Alle 11,30 circa, mentre i membri di CasaPound partecipavano al mercato di Prato della Valle con un gazebo per la raccolta firme di "remigrazione", alcuni attivisti del Centro Sociale Occupato Pedro sono intervenuti contro i militanti di estrema destra. Invece, secondo gli attivisti del Pedro, avrebbero reagito alle provocazioni della formazione di estrema destra.
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L'aggressione è avvenuta con pugni e con le gambe del tavolo del gazebo contro i militanti, tre dei quali sono dovuti andare in Ospedale per dei controlli. Uno di loro ha riportato una frattura del pavimento dell'orbita oculare, costringendolo così al ricovero ed a un successivo intervento.
La Digos ha bloccato 22 persone e dopo ulteriori approfondimenti hanno arrestato tre persone, tra i quali una ragazza. Gli attivisti sarebbero indagati per: violenza privata aggravata, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante ciò, secondo quanto ha pubblicato su Instagram la pagina del Centro Sociale Pedro, sarebbero stati rilasciati dopo dodici ore.
Oltre agli arrestati, altri 19 sospetti sono indagati per concorso in violenza privata aggravata e lesioni aggravate. Uno di loro è indagato anche per il furto di un vessillo di CasaPound, rinvenuto una volta controllato in Questura.
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Il Questore della provincia di Padova, Marco Odorisio, ha emesso 12 fogli di via obbligatori da Padova per 4 anni per gli aggressori, i quali provengono da: Vicenza, Brescia, Venezia, Gorizia e altri Comuni della provincia euglena. Oltre a ciò sono stati emanati 11 avvisi orali per gli altri attivisti del Pedro.
CasaPound è pronta a rispondere
Sul loro sito hanno pubblicato un comunicato in cui attaccano le forze dell'ordine perché:
“Mentre nei nostri confronti, dalle denunce e Daspo assurdi per la commemorazione di Acca Larenzia fino ai divieti di manifestare, è in atto un’inspiegabile criminalizzazione di un movimento che da 20 anni agisce alla luce del sole, dall’altra parte, in un clima di impunità totale si permettono agguati del genere in grossa superiorità numerica che colpiscono il nostro diritto a stare in piazza per le nostre battaglie politiche. È piuttosto singolare, considerato che ad ogni nostra iniziativa vengono blindate intere città, che il banchetto regolarmente autorizzato non fosse proprio in quel momento presidiato dalle forze dell’ordine”.
“Non possono esistere città ostaggio di centri sociali e della ‘mafia antifascista’ che evidentemente vanta sostegni istituzionali ad ogni livello e, nel chiedere la condanna unanime di questa vile aggressione che mira ad alzare il clima di tensione, non faremo passi indietro: siamo pronti a dare una ferma risposta a Padova e in ogni altro luogo dove viene messa in discussione la nostra agibilità politica”.