Guardia di finanza

Noto marchio della moda evade le tasse per 16 milioni andando in un "paradiso fiscale"

Sofisticati sistemi di schermatura societaria per far figurare la riconducibilità di un noto marchio ad un’impresa con sede in un “paradiso fiscale” e ottenere così indebiti risparmi d’imposta in Italia.

Noto marchio della moda evade le tasse per 16 milioni andando in un "paradiso fiscale"
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Frode fiscale internazionale nel settore della moda. Sequestro di beni per oltre 4 milioni di euro con cinque indagati dalle Fiamme gialle di Padova.

Frode fiscale internazionale nel settore della moda

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Padova, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nelle province di Belluno, Padova e Venezia, ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, disposto dal G.I.P. del Tribunale cittadino, per un valore di oltre 4 milioni di euro, a conclusione di un’articolata attività investigativa che vede il coinvolgimento di cinque indagati (soci e/o amministratori pro-tempore).

Nel mirino dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Padova è finita una società per azioni, operante nel campo della produzione e commercializzazione di borse e articoli per la moda, che si è avvalsa di sofisticati sistemi di schermatura societaria per far figurare la riconducibilità di un noto marchio ad un’impresa con sede in un “paradiso fiscale” e per ottenere indebiti risparmi d’imposta in Italia.

L'intestazione fittizia del "brand"

La disamina della copiosa documentazione acquisita nel corso di una verifica fiscale e le notizie apprese dai Finanzieri mediante i canali di cooperazione con le autorità fiscali estere hanno permesso di accertare che il “brand” era stato artificiosamente intestato ad un soggetto britannico, previo mandato fiduciario a questi conferito da una società delle Isole Cayman, comunque riconducibile alle persone fisiche di riferimento dell’azienda italiana.

In realtà, gli approfondimenti svolti hanno consentito di stabilire che il marchio era stato concepito e valorizzato sin dall’origine dall’impresa verificata, che ne aveva quindi l’incondizionata disponibilità. L’espediente, ideato con la collaborazione di un commercialista inglese di origine italiana, ha permesso alla società verificata di dedurre, nelle annualità d’imposta dal 2012 al 2016, costi per royalties non dovute per un importo pari a 16,6 milioni di euro circa, con un’evasione complessivamente quantificata, ai fini delle imposte dirette, in oltre 4 milioni di euro.

Sequestrati 2,5 milioni e beni immobili

Il sequestro, eseguito anche nella forma per equivalente nei confronti degli indagati, ha riguardato disponibilità liquide per 300 mila euro circa, n. 12 unità immobiliari ubicate nelle province di Belluno, Padova e Venezia, nonché titoli azionari per 2,5 milioni di euro.

L’operazione di servizio rientra nel novero delle attività aderenti agli indirizzi strategici e operativi assegnati alla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico – finanziaria, nel contrasto alle forme più insidiose di evasione fiscale internazionale.

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