Finge di essere il proprietario dell'auto che sta cercando di rubare, arrestato a Padova
L'uomo a torso nudo era intento a colpire con un grosso bastone in ferro, nel tentativo di aprirla, un’autovettura in sosta nei pressi del parcheggio pubblico adiacente la ferrovia.
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Gli agenti della questura di Padova sono intervenuti in viale della Pace a seguito della segnalazione di un soggetto a torso nudo, intento a colpire con un grosso bastone in ferro, nel tentativo di aprirla, un’autovettura in sosta nei pressi del parcheggio pubblico adiacente la ferrovia.
Stava prendendo a sprangate l'auto per aprirla, ma ha dichiarato che fosse sua
Giunti sul posto, i poliziotti hanno individuato la persona segnalata, che è stata sorpresa nell’atto di forzare la portiera dell’auto utilizzando una spranga di ferro. Immediatamente bloccato, l’uomo ha dichiarato di essere il legittimo proprietario del mezzo, ma quando gli è stato chiesto di esibire la documentazione che ne attestasse la proprietà e un documento di identità, ha affermato di non averli con sé.
L'uomo ha opposto resistenza agli agenti
All’invito degli agenti di salire a bordo dell’autovettura di servizio, per essere accompagnato in questura per procedere agli accertamenti di rito si è rifiutato, agitandosi e opponendo resistenza attiva e costringendo gli operatori a far intervenire una seconda volante. Si tratta di un 50enne di origini marocchine, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti penali e di polizia a carico per reati contro la persona, porto di armi od oggetti atti ad offendere, per stupefacenti e per violazione delle norme sugli stranieri.
L'arresto e il processo per direttissima
È stato tratto in arresto per il tentato furto aggravato dell’auto, risultata appartenere ad una donna residente in città, e resistenza a pubblico ufficiale, nonché denunciato per la ricettazione della spranga in ferro che, a seguito di accertamenti, è risultata essere stata rubata dal cantiere ferroviario, dove l'uomo, senza fissa dimora, trascorreva le sue notti. A seguito del processo per direttissima gli è stata notificata la misura del divieto di dimora a Padova ed è stato espulso con provvedimento del Prefetto eseguito mediante accompagnamento e trattenimento al CPR di Macomer, in Sardegna.