Fermato 17enne con un grosso machete alla stazione di Padova
Il giovane era stato notato da un operatore di polizia grazie al sistema di videosorveglianza.
Nel pomeriggio di venerdì 2 agosto, un operatore di polizia nella sala operativa della questura, verso le 17.40, osservando i monitor delle telecamere del sistema di videosorveglianza del piazzale della stazione ferroviaria di Padova, ha notato un giovane arrampicarsi su alcune serrande presenti all’inizio di via Bixio. L’agente di polizia, dalla sala operativa, ha provveduto a direzionare in maniera più precisa la telecamera, constatando come il ragazzo stesse afferrando dall’intercapedine, sulla sommità di una serranda, un grosso machete e lo stesse nascondendo in un’altra fessura poco più avanti.
Comportamento ostile anche in questura
Immediatamente l’operatore della centrale operativa ha inviato sul posto una pattuglia dando la descrizione del ragazzo. Infatti, gli agenti, appena giunti sul posto, hanno notato il giovane mentre tentava di allontanarsi velocemente, riuscendo a bloccarlo. Il ragazzo ha provato a opporsi al controllo dei poliziotti, i quali sono riusciti a recuperare il grosso machete. Accompagnato presso gli uffici della questura, il giovane è stato identificato come un 17enne residente in città, già gravato da precedenti per porto abusivo di armi e rapina, oltre che destinatario di un divieto di accesso ai locali pubblici. Negli uffici della questura il giovane ha proseguito nel suo atteggiamento ostile nei confronti degli agenti, apostrofandoli con frasi di disprezzo. Sono stati così convocati in questura i genitori del giovane, ai quali è stato riaffidato, procedendo a indagarlo in stato di libertà per il reato di porto abusivo di arma.
Già 112 minori indagati dall'inizio dell'anno
Dall’inizio dell’anno sono già 112 i minori indaganti dalla questura in stato di libertà ed 11 in stato di arresto, autori di reati come lo spaccio di stupefacenti e per aggressioni, risse e rapine: dato in linea con il trend del precedente anno. Sul punto il questore della provincia di Padova, Marco Odorisio ha sottolineato come: “Prosegue l’impegno degli agenti della Questura, sia in ambito di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio, che anche di attività giudiziarie, al fine di infrenare e contenere questi fenomeni riconducibili ai giovanissimi, che talvolta sfociano in atti violenti ai danni di gruppi di coetanei o di giovanissimi isolati. La capacità di osservazione dell’agente in sala operativa, che dalle telecamere di videosorveglianza della stazione ferroviaria, remotizzate in questura, ha notato i movimenti sospetti del ragazzo, confermano la massima attenzione da parte di ciascun operatore di polizia, consentendo, nel caso in esame di svolgere un’importante attività preventiva, con il rinvenimento del grosso machete, volutamente occultato nel piazzale della stazione ferroviaria e molto probabilmente destinato a essere utilizzato per una qualsivoglia azione violenta. Fa riflettere l’atteggiamento ostile manifestato durante tutte le fasi del
controllo, oltre che le fasi di disprezzo verso il rispetto delle regole e della legalità in genere. Occorre un impegno multiagenzia, affinché, nell’interesse proprio dei ragazzi e degli adolescenti, si intercettino, quanto prima, quegli atteggiamenti devianti, al fine di intervenire per interrompere il cosiddetto “ciclo della devianza”, prima che sia troppo tardi, lavorando su quella che deve essere la consapevolezza delle condotte che i ragazzi pongono in essere, passaggio indispensabile per far maturare in loro il senso della responsabilità”.