Femminicidio Bovolenta: Sara Buratin uccisa con 50 coltellate
L'esito del primo esame autoptico ha fornito nuove informazioni in merito all'efferato omicidio che ha sconvolto il Paese...
E' stata colpita tante volte. Tantissme, purtroppo, almeno 50. E anche quando ormai non poteva più difendersi. E' questo il quadro che emerge al termine dell'autopsia condotta sul corpo di Sara Buratin, la mamma 40enne uccisa martedì scorso a Bovolenta.
Femminicidio Bovolenta: Sara Buratin uccisa con 50 coltellate
Una vera e propria esecuzione, dunque, per mano di chi, evidentemente, è stato spinto da una volontà incontenibile di eliminare la vittima, come ricostruisce il Corriere Veneto. Quanto è emerso dal primo esame autoptico, anche se parziale, perché restano ancora ulteriori accertamenti da verificare, è "abbastanza" per definire l'atto commesso come un "overkilling", ovvero quella pratica che la criminologia utilizza per descrivere un atteggiamento che va oltre una volontà estemporanea di uccidere, ma che al contrario si determina con una violenza inaudita.
Tanto da spingere il killer a infliggere un numero spropositato di colpi. 50, appunto, quelli accertati sul cadavere di Sara, molti dei quali quando lei era già morta. Un altro aspetto che è stato rilevato va sottolineato: secondo l'autopsia lei non si sarebbe nemmeno difesa.
Per quanto riguarda il killer, il compagno Alberto Pittarello, sparito subito dopo il ritrovamento del corpo di Sara, caldaista 39enne, sono molti i dettagli emersi in questa fase delle indagini. Prima di tutto il suo corpo è stato trovato all'interno del furgone inabissato nel Bacchiglione.
Era seduto al posto di guida con la cintura allacciata, il che lascia pensare che la sua intenzione, dopo la tragedia, fosse quella di togliersi la vita senza ripensamenti. Ad alimentare la decisione di uccidere la donna sarebbe stata la fine della loro relazione. Lei, infatti, era tornata a vivere nella casa della madre. Ed è lì che purtroppo la sua vita si è interrotta per mano dell'uomo di cui si fidava.