Nuova sanzione

Maltrattamenti su una parente, braccialetto elettronico per Felice Maniero

Altro caso di violenza per l'ex boss della Mala del Brenta. Dopo un anno e mezzo dall'uscita del carcere torna sotto i riflettori delle autorità

Maltrattamenti su una parente, braccialetto elettronico per Felice Maniero
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Felice Maniero è stato denunciato per aver picchiato una sua parente, dopo aver scontato quattro anni di carcere per lo stesso reato.

Felice Maniero, braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento alla vittima

L'ex boss della Mala del Brenta è stato accusato da una parente di averla picchiata, fino a quasi mandarla in ospedale. L'identità della donna rimane segreta per motivi di sicurezza, ma a quanto risulta sarebbe stata lei stessa a chiamare le forze dell'ordine che sono intervenute con i provvedimenti da codice rosso.

Maniero ha già scontato la pena per una condanna simile, 4 anni di carcere a Pescara, dopo che nell'ottobre del 2019 è stato accusato di maltrattamento nei confronti della compagna Marta Bisello. Questa volta la vittima ha collaborato con le autorità, che per prevenzione hanno vietato all'ex boss di avvicinarsi alla parente, controllato dal braccialetto elettronico.

Uscito di galera quasi un anno e mezzo fa, Maniero aveva mantenuto un basso profilo, sotto falsa identità e un nuovo domicilio che rimangono ancora segreti. Infatti, anche l'identità della vittima è sconosciuta per evitare ripercussioni dopo che "Faccia d'Angelo" collaborò con la magistratura per lo smantellamento della Mala del Brenta. Oggi ha settanta anni ed è ancora in attesa di una nuova identità dopo che la precedente, Lucio Mori, era stata rivelata.

Arresti ed evasioni

Prima di pentirsi e diventare un collaboratore di giustizia, Felice Maniero era conosciuto anche per le sue evasioni. Di fatto, la prima volta fu incarcerato nel 1980 nel penitenziario di Fossombrone (Pesaro-Urbino), ma riuscì ad evadere sette anni dopo. Soltanto nel 1993 le autorità riuscirono a catturalo nuovamente mentre era in vacanza con il figlio a Capri. Fu incarcerato nel carcere di Vicenza, per poi essere trasferito al Due Palazzi di Padova, dove evase nel giugno del 1994. Solamente nel novembre successivo fu catturato di nuovo e nel febbraio del 1995 decise di collaborare per smantellare l'attività criminale.

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