Polizia di Stato

Erano il terrore dei loro coetanei a scuola e fuori: nei guai due "super bulli" che si facevano forti del branco

Individuati a Padova due minorenni di 15 e 16 anni, protagonisti di diverse rapine ed estorsioni. Ora sono finiti in comunità

Erano il terrore dei loro coetanei a scuola e fuori: nei guai due "super bulli" che si facevano forti del branco
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Rapine ed estorsioni ai danni di minori.

Erano il terrore dei loro coetanei a scuola e fuori: nei guai due "super bulli" che si facevano forti del branco

Personale della Polizia di Stato della Questura di Padova (Squadra Mobile) ha dato esecuzione ad un’ordinanza con la quale il Giudice per le Indagini Preliminari di Venezia, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, ha applicato la misura del collocamento in comunità ed affido al Servizio Sociale Minorile del Ministero della Giustizia a due minori di 15 e 16 anni indiziati a vario titolo ed in concorso con altri soggetti di plurimi episodi di rapina ed estorsione commessi tra il novembre 2021 ed il giugno 2022 ai danni di loro coetanei.

I due minori risultano avere pendenze penali per reati contro il patrimonio e contro la persona nonché frequentazioni con altri coetanei dediti alla commissione di analoghi gravi reati. In merito agli episodi specifici ricostruiti dalla Squadra Mobile (Sezione Criminalità Diffusa) e contestati ai due indagati dalla Procura per i Minori, il primo di essi risale al novembre dell’anno scorso, allorquando il solo 15enne, spalleggiato da altri suoi amici, mentre si trovavano ancora all'interno dell’ istituto scolastico (sito a Padova), sferrava un pugno allo stomaco ad un coetaneo, accusandolo falsamente di aver preso in giro uno di loro e minacciandolo di ulteriori rappresaglie anche fuori scuola, così costringendolo a raggiungerlo nei bagni per estorcergli 10 euro e la promessa della consegna di altre 40 euro entro la giornata seguente.

Il maggio di quest’anno, invece, in zona Stazione, è stato il 16enne ad impossessarsi di un anello in oro (raffigurante la testa del primo presidente della Tunisia), sottratto ad altro minore; prima gli chiedeva di mostrarglielo e poi glielo sfilava con violenza dal dito, colpendolo con un pugno e minacciandolo di altre percosse se non l’avesse lasciato andare.

Risalgono invece al successivo mese di giugno gli ultimi, ennesimi episodi di rapina, in uno dei quali i due minori hanno agito assieme, unitamente ad altri dieci ragazzi. I due (il più grande dei quali con indosso una sorta di passamontagna e armato di coltello) minacciavano in Prato della Valle un 14enne costringendolo a consegnare loro la somma di €20,00. Lo stesso giorno, questa volta ad Albignasego, sempre il 16enne, forte della superiorità numerica ed ancora una volta armato di coltello, minacciava un 15enne costringendolo a consegnargli la felpa della “Nike” del valore di 120 euro che indossava in quel momento.

In tutti gli episodi i due indagati hanno agito ai danni di loro coetanei ritenuti vulnerabili, non solo in relazione alla loro età ma soprattutto in quanto aggrediti da un “gruppo” mentre si trovavano da soli. Pur nel timore di ripercussioni ed a fronte persino del rifiuto iniziale di tornare a scuola, le vittime, sostenute dai loro genitori, hanno trovato il coraggio di denunciare le rapine patite e di chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine, consentendo così di individuarne i responsabili

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