Tra Padova e Vicenza

Erano i "Magneto" dei furti: con loro rame e metalli sparivano per finire in un capannone a San Giorgio in Bosco

Avviso conclusione indagini per 6 soggetti, 5 dei quali appartenenti ad etnie rom e sinti. Colpite aziende tra Padova e Vicenza, danni per 100mila euro

Erano i "Magneto" dei furti: con loro rame e metalli sparivano per finire in un capannone a San Giorgio in Bosco
Pubblicato:

Riciclaggio e gestione illecita di centinaia di quintali di rame ed altri metalli provento di furti commessi ai danni di aziende di Padova e Vicenza. Danni per 100.000 euro.

Erano i "Magneto" dei furti: con loro rame e metalli sparivano per finire in un capannone a San Giorgio in Bosco

La Squadra Mobile della Questura di Padova ha notificato l’avviso di conclusione indagini e l’informazione di garanzia emessi in questi giorni dalla Procura della Repubblica nei confronti di 6 soggetti (5 dei quali appartenenti ad etnie rom e/o sinti) individuati quali autori di una serie di furti pluriaggravati di vari metalli (rame, ottone, acciaio, ferro) perpetrati ai danni di diverse aziende delle province di Padova e Vicenza (per un ammontare di oltre 110.000 euro), nonché della loro successiva utilizzazione/rivendita, fino anche l’illecito smaltimento.

Agli indagati sono contestate condotte di furto, ricettazione e riciclaggio riconducibili ad almeno sette gravi episodi di furto commessi tra il novembre 2021 ed il luglio 2022, non solo a Padova e provincia (Saonara), ma anche nelle località di Santorso, Schio e Mussolente, in provincia di Vicenza.

Con un sistema assai collaudato, i 5 soggetti individuati, appartenenti ad etnie rom e sinti (in concorso pure con altri soggetti ancora in corso di identificazione), spostandosi sempre a bordo di un identico furgone, si introducevano nottetempo all’interno nelle proprietà e pertinenze delle diverse ditte, forzandone e danneggiandone cancelli e reti di recinsione, e vi asportavano il diverso materiale in lavorazione (matasse di filo di ottone, bobine e cavi di rame, lamiere e ritagli di acciaio inox inossidabile, rottami metallici ferrosi e non). Complessivamente è stato quantificato il furto di almeno 260 quintali di materiale.

L’attività di indagine è stata avviata a seguito di alcuni furti pluriaggravati di cavi e componentistiche di rame, ottone e ferro commessi ai danni di aziende della provincia di Padova, fra cui uno commesso nel novembre 2021 a Saonara (PD) ed uno di poco successivo commesso ai danni di una ditta sita in via Vigonovese, cui vennero asportati circa 10 quintali di rotoli di rame.

Gli approfondimenti disposti dalla Procura di Padova su questi ultimi episodi criminosi, delegati alla Polizia di Stato, hanno presto portato gli agenti della Squadra Mobile sulle tracce degli odierni indagati, ed in particolare del 69enne della provincia di Vicenza, titolare di un’impresa individuale avente unità operativa a San Giorgio in Bosco (Pd). L’attività di indagine, consistita soprattutto in attività di osservazione e pedinamenti ha indotto i poliziotti a ritenere infatti che proprio nel capannone di San Giorgio in Bosco nella disponibilità del 69enne venisse occultato il materiale derubato alle ditte, nonché la documentazione comprovante gli illeciti acquisti.

A chiudere la filiera illecita era infatti proprio la complicità del 69enne, il quale, in assenza di qualsiasi autorizzazione, svolgeva di fatto l’attività illecita di raccolta, trasporto e messa in riserva di quelli che erano da considerarsi a tutti gli effetti rifiuti speciali, essendo costituiti appunto da rottami metallici ferrosi e non ferrosi. Le indagini hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di accertare come costui acquistasse dai restanti indagati, responsabili dei furti pluriaggravati, il diverso materiale, e poi, per evitare l'identificazione della provenienza delittuosa dello stesso, provvedeva a far sbobinare i cavi ed elettrodi di rame, a pressare con macchinari presenti nel suo magazzino il rimanente materiale e poi a cederlo a fonderie.

Tale modus operandi ha trovato un importante riscontro in occasione di una perquisizione effettuata dalla stessa Squadra Mobile il 06 luglio 2022. Nel corso dell’indagine, infatti, la Procura della Repubblica di Padova delegò alla Polizia di Stato l’esecuzione di alcuni decreti di perquisizione. Gli agenti della Squadra Mobile, collaborati nella fase operativa da personale del Gruppo CC Forestale di Padova – NIPAAF, sottoponevano nella circostanza a sequestro preventivo i due siti destinati ad attività di gestione illecita dei rifiuti, nei territori di San Giorgio in Bosco (Pd) e di Bassano del Grappa (Vi) e denunciando oltre che il 69enne di Novi (Vi) anche un 28 enne di Bassano del Grappa (Vi).

All’esito di quell’attività di perquisizione venne rinvenuto e sequestrato presso il capannone di San Giorgio in Bosco diverso materiale in rame, ferro ed ottone, in gran parte già “lavorato” e stivato, per un totale di circa 40 m3. Fra i cumuli stoccati nel magazzino, vennero rinvenuti quasi 13 quintali di componenti varie di stampi in rame riconducibili al furto aggravato commesso appena il precedente 4 luglio ai danni di un’azienda di Mussolente (VI) per un danno di circa 50 mila euro. Detto materiale è stato interamente restituito all’avente diritto.

In quell’occasione i poliziotti hanno proceduto d’iniziativa al sequestro preventivo dell’intero magazzino e del suo contenuto, come pure dell’autocarro utilizzato dall’indagato per trasportare il materiale. L’uomo venne già in quell’occasione deferito oltre che per riciclaggio anche per gestione di rifiuti non autorizzata; gli fu pure sequestrata la somma di circa € 68.000 occultata in una legnaia.

Analoga attività di ricerca venne poi effettuata in un altro sito individuato a San Michele di Bassano del Grappa (VI), ove vennero rinvenuti diversi cumuli informi di rifiuti di vario genere (condutture idrauliche, materie plastiche, elementi in alluminio, scarti di caldaie, frigoriferi, congelatori, pneumatici, materassi e indumenti vari), in relazione alla cui tenuta e gestione fu analogamente contestata l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

 

Seguici sui nostri canali