A San Pietro Viminario

Entra in chiesa con il cane e il prete lo caccia, gli animalisti: "Protesteremo davanti alla parrocchia"

Aidaa presenta un esposto contro don Roberto per i reati di violenza privata e maltrattamento di animali. Sabato 4 maggio il presidio in piazza di Centopercentoanimalisti

Entra in chiesa con il cane e il prete lo caccia, gli animalisti: "Protesteremo davanti alla parrocchia"
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Scoppia la polemica a San Pietro Viminario dopo la vicenda capitata a Mirco Zangirolami e al suo cane Toni. Lo scorso mercoledì, 24 aprile 2024, intorno alle 15, il 48enne è entrato nella chiesa del piccolo Comune padovano con il suo cucciolo, munito di museruola, e si è seduto in fondo per dire una preghiera per i suoi cari defunti. In quel momento, tuttavia, nel luogo di culto si stava celebrando la messa. Il prete, don Roberto, dopo essersi accorto della presenza del cane, ha invitato a Mirco Zangirolami a uscire dalla chiesa. Il sacerdote lo ha così cacciato, intimandolo al microfono e citando un passo dell'Apocalisse: "Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali".

A distanza di alcuni giorni, la vicenda è diventata di dominio pubblico, alzando un vero e proprio polverone. Sul caso di Mirco Zangirolami e del suo cane si sono espressi sia il parroco di San Pietro Viminario, sia la Diocesi di Padova che hanno cercato di smorzare i toni dell'accaduto. Ma in queste ore hanno fatto sentire la loro voce anche gli animalisti, in particolare Aidaa e Centropercentoanimalisti. La prima associazione, infatti, ha dichiarato di presentare un esposto a carico di don Roberto ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamento di animali. La seconda, invece, ha dichiarato che sabato prossimo, 4 maggio 2024, manifesterà davanti alla chiesa con un presidio autorizzato.

Entra in chiesa con il cane e il prete lo caccia

E' entrato nella chiesa - durante una messa - con il suo cane per dire una preghiera, si è seduto in fondo per non recare disturbo, ma appena è stato visto dal prete è stato cacciato dal luogo di culto. E' stato questo quanto accaduto lo scorso mercoledì 24 aprile a San Pietro Viminario in provincia di Padova.

Protagonisti dell'accaduto sono stati il 48enne Mirco Zangirolami e il don Roberto Pressato, collaboratore parrocchiale a Pernumia, San Pietro Viminario e Vanzo. Una vicenda che ha creato non poche polemiche, soprattutto perché, come ricostruito, il cucciolo di Mirco Zangirolami indossava la museruola e pare che non recasse alcun disturbo né alla celebrazione religiosa, né agli altri fedeli presenti.

Nonostante ciò, don Roberto lo ha intimato al microfono ad uscire, citando un passo dell'Apocalisse: "Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali". Il 48enne ha fatto come gli è stato detto senza dire nulla e ha aspettato il prete sul sagrato della chiesa per delle spiegazioni, soprattutto perché all'esterno del luogo di culto non sono affissi cartelli di divieto di animali. Durante il loro confronto alla fine della messa, chiarimenti veri e proprio non sono arrivati.

La risposta del parroco e della Diocesi

Mirco Zangirolami ha così scritto una mail alla Diocesi e al Vescovo di Padova per denunciare l'episodio, sottolineando che non ci sono riferimenti giuridici sul divieto di entrare in chiesa con il proprio cane.

La risposta della Diocesi, oltre a dispiacersi per l'accaduto, ha tuttavia sottolineato che, sebbene la presenza di animali nei luoghi di culto non sia codificata dal Codice di Diritto Canonico, tale circostanza è a discrezione del sacerdote che la deve valutare con buon senso e rispetto verso le persone, le celebrazioni e i luoghi stessi.

La stessa risposta è poi giunta anche da don Matteo Fornasiero, parroco titolare della parrocchia di San Pietro Viminario, il quale ha spiegato al Corriere del Veneto che vietare a priori l'ingresso agli animali non si può, ma che bisogna essere giudiziosi e che da entrambe le parti ci sia stata troppa esagerazione. Il parroco ha infatti sottolineato che don Roberto avrebbe comunque dovuto utilizzare maggior delicatezza nell'affrontare la situazione.

Scoppia la protesta degli animalisti: "Protesteremo davanti alla chiesa"

Sul caso di San Pietro Viminario, tuttavia, si è alzato però un vero e proprio polverone che ora coinvolge anche gli animalisti. In prima battuta si è espressa l'Associazione Italiana Difesa Animai ed Ambiente che sulla sua pagina ufficiale ha fatto sapere che presenterà un esposto contro don Roberto:

"Tutto si è svolto in pochi minuti nella chiesa di San Pietro Viminario nel Padovano dove nei giorni scorsi  durante una funzione religiosa un uomo è entrato in chiesta accompagnato dal suo cane Toni. Ma il prete officiante ha deciso di cacciare l'uomo ed il suo cane intimandogli di andarsene in maniera plateale e pubblica declamando il suo invito direttamente dal microfono. Ai fatti sono seguite poi una serie di dichiarazioni del padrone del cane cacciato dalla chiesa, dal parroco titolare e dalla diocesi.

Tutto concluso? Niente affatto. Sulla vicenda intervengono gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animai ed Ambiente che annunciano un esposto contro il prete per istigazione al maltrattamento di animale e violenza privata. Quel cane era buono e tranquillo e non stava facendo nulla, perché cacciarlo dalla chiesa - si chiedono gli animalisti - il codice canonico non vieta l'ingresso dei cani in chiesa e l'atteggiamento del prete che lo ha cacciato insieme al suo padrone addirittura citandolo dal microfono merita a nostro avviso un approfondimento giudiziario, ecco perché abbiamo deciso di presentare un esposto ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamento di animali a carico di don Roberto".

In secondo luogo si è fatta avanti anche l'associazione Centopercentoanimalisti che, proprio sulla vicenda di Mirco Zangirolami, ha scritto di voler manifestare pubblicamente davanti alla chiesa di San Pietro Viminario con un presidio organizzato sabato prossimo, 4 maggio 2024.

"A Padova un signore  è entrato nella chiesa  di San Pietro Viminario per assistere alla messa. Aveva con sé il Cane, con guinzaglio e museruola. Si è seduto all'ultimo banco, e il Cane stava fermo e zitto. Non così il parroco, don Roberto, che quando se ne è accorto ha preso il microfono e gli ha ingiunto di andarsene, sembra con parole molto dure. Non vediamo  quali problemi può dare la presenza di un Cane in chiesa. Certo non tutti hanno la sensibilità di  don Cosimo, parroco a Brindisi, che fa entrare normalmente Cani 'randagi' e li presenta  ai fedeli, invitando all'adozione.

Non staremo a scomodare San Francesco, esempio difficile da seguire. Ma don Roberto   ha mostrato di mancare della cosiddetta Carità Cristiana. Tanto che  la Curia  Padovana ha criticato la sua reazione come 'eccessiva' (eufemismo). Don Roberto, un po' di empatia è così difficile da trovare? Sabato 4 maggio i nostri Militanti saranno presenti a San Pietro Viminario in piazza San Pietro davanti alla chiesa dalle 17 alle 19 per un presidio di protesta (autorizzato)".

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