E' morto Giuseppe Basso, professore dei bambini e padre dell'Oncoematologia pediatrica in Veneto
Con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite.
Giuseppe Basso era una persona amata e rispettata, uno dei medici più conosciuti e amati d’Italia.
Lutto a Padova e in Veneto
“Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore. Con Giuseppe Basso, la sanità veneta perde non solo un grande clinico, ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene”.
Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, piange la scomparsa del professor Giuseppe Basso, già direttore dell’oncoematologia pediatrica di Padova, uno dei medici più conosciuti e amati d’Italia. Zaia ha affermato:
“Lo stimavamo per le straordinarie capacità cliniche e gli volevamo bene per quel tocco di umanità che ha sempre messo nell’affrontare ognuno dei suoi casi, sia verso i piccoli malati che verso le loro famiglie. Non lo dimenticheremo e, anzi, mi auguro che i più giovani che intraprendono questa difficilissima specializzazione, lo considerino un esempio da seguire senza indugi. Giuseppe Basso, con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite. I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso”.
Il cordoglio del sindaco
Il sindaco, Sergio Giordano, ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Basso:
"Sono profondamente addolorato per la morte del professor Giuseppe Basso che ho conosciuto e apprezzato non solo per le sue indiscutibili qualità professionali ma anche per la sua umanità ed empatia che giustamente lo hanno reso uno dei medici più amati di tutta la Regione. Sia pure in pensione, continuava battersi per aiutare i 'suoi' bambini e ragazzi, ricoverati nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica della quale è stato a lungo direttore. E non possiamo dimenticare il suo impegno come presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Una vita dedicata alla cura e al sostegno dei pazienti più piccoli e fragili che non doveva finire così presto. Ho sperato come tutti qui a Padova che riuscisse a superare questa durissima malattia e mi tenevo costantemente informato sulle sue condizioni. Purtroppo questa mattina mi ha raggiunto questa bruttissima notizia. Rivolgo ai suoi familiari un sincero pensiero di vicinanza a nome mio e di tutta la città. Grazie per quanto ha fatto, e per l’uomo e medico che è stato".