E' ai domiciliari per sfruttamento alla prostituzione, ma viene trovata a fare shopping per Padova
La donna trevigiana, fermata fuori provincia, dovrà scontare oltre due anni di reclusione. Fermato anche un marocchino irregolare con coltelli e strumenti da scasso
Due interventi distinti della Polizia di Stato di Padova hanno portato all’arresto di una donna moldava condannata per sfruttamento della prostituzione e al fermo di un cittadino marocchino irregolare trovato in possesso di armi e strumenti da scasso. Entrambi i casi sottolineano l’attenzione delle forze dell’ordine nel garantire sicurezza e legalità sul territorio (in copertina: immagine di repertorio creata con l'intelligenza artificiale).
Trovata a Padova nonostante le restrizioni
Per quanto riguarda il primo arresto, la donna è stata fermata lo scorso lunedì, 18 novembre 2024, in via San Fermo. Arrivati sul posto, gli agenti della volante hanno notato due persone con atteggiamento sospetto davanti alle vetrine di un negozio. Durante il controllo, è uscita dal negozio una donna che, alla vista della Volante, ha tentato di allontanarsi rapidamente.
La donna, 36enne moldava, residente in provincia di Treviso e già sottoposta agli arresti domiciliari per reati legati alla prostituzione, si trovava fuori dalla provincia di residenza senza una giustificazione valida, violando così le restrizioni imposte dal Tribunale di Treviso.
Portata in Questura, gli agenti hanno scoperto che a suo carico pendeva un ordine di carcerazione emesso pochi giorni prima dalla Procura di Venezia. La donna era stata condannata a 2 anni e 9 mesi di reclusione per prostituzione minorile e sfruttamento della prostituzione in concorso con altri. Dopo gli accertamenti, è stata trasferita presso il carcere di Verona Montorio per scontare la pena.
30enne trovato con armi e strumenti da scasso
Il giorno seguente, martedì 19 novembre 2024, un’altra operazione delle pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha portato al fermo di un uomo in via Gattamelata, dove era stata segnalata la presenza di un uomo che infastidiva i passanti.
Il sospetto, un 30enne marocchino senza fissa dimora, è stato trovato nella sua tasca un coltello a serramanico. Una successiva perquisizione ha permesso di rinvenire altri due coltelli – uno multifunzionale e uno con lama seghettata – oltre a guanti da lavoro e una torcia. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è stato denunciato per possesso ingiustificato di strumenti da scasso e dichiarato irregolare sul territorio nazionale. Su disposizione del Questore Marco Odorisio, è stato trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Macomer (Nuoro) in attesa del definitivo rimpatrio.