Residenti in provincia

West Nile, salgono a 4 i casi in Veneto (e intanto primo decesso in Italia a Pordenone)

Colpiti da meningoencefalite, due dei casi padovani sono attualmente ricoverati agli Ospedali Riuniti Padova Sud

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Rilevati tre casi di West Nile in provincia di Padova, tra cui due anziani di 73 e 86 anni

Sale a 13 il bilancio complessivo dei casi di virus West Nile (Wnv) riscontrati in Italia dall’inizio della stagione. Solo nell’ultima settimana, tra il 18 e il 24 luglio 2024, i nuovi casi sono stati 7.

Quattro riscontrati in Veneto, uno in provincia di Treviso e tre nell’Ulss 6 Euganea: si tratta di due uomini, rispettivamente di 73 e 86 anni residenti nella bassa padovana, colpiti da meningoencefalite e attualmente ricoverati agli Ospedali Riuniti Padova Sud nel reparto di Neurologia, più un terzo soggetto di età compresa tra i 60 e gli 86 anni residente nel Piovese e con pregressa fragilità.

Registrato anche un decesso: la vittima è una donna di 80 anni della provincia di Pordenone.

Tre anziani padovani positivi al virus West Nile

“Già da un paio di settimane - afferma il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea - era nota la presenza di zanzare infette nella parte sud del territorio regionale ed era quindi verosimile pensare che alcuni di questi esemplari potessero trasmettere la malattia a soggetti più fragili, che avrebbero poi manifestato dei sintomi".

Qui di seguito, ecco il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:

 

Prevenire le punture di zanzara

È necessario ricordare ancora una volta poche, ma semplici, regole per prevenire le punture delle zanzare. La prima fra tutte è quella di usare i repellenti cutanei. È una pratica non ancora diffusa ma che si rivela essenziale: come ci mettiamo la crema solare quando andiamo al mare, così ci dobbiamo mettere i repellenti cutanei quando usciamo di casa, specie se ci rechiamo in zone dove, la presenza di zanzare, è più probabile e concentrata, come ad esempio negli orti.

Altre buone norme riguardano gli indumenti da indossare, come pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all'aperto (specie al crepuscolo e dopo il tramonto); svuotare di frequente vasi o altri contenitori con acqua stagnante; cambiare spesso l'acqua nelle ciotole dei nostri amici animali.

West Nile, cresce la preoccupazione: cos'è e come difendersi

Ma che cosa sarebbe, nello specifico, la Febbre del Nilo e quali sono le precauzioni da considerare per difendersi da un eventuale infezione?

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Un caso di Dengue in provincia di Rovigo

In questi ultimi giorni, però, non è solo il virus West Nile a essere stato riscontrato in Veneto. In provincia di Rovigo, infatti, un rugbista della FemiCz è risultato positivo alla Dengue dopo essere rientrato da un viaggio in un Paese asiatico.

Al fine di limitare la diffusione del virus, in alcune specifiche aree di Rovigo e Adria sono in corso in questo momento operazioni di disinfestazione di zanzare, principale veicolo di trasmissione della Dengue.

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