Diventa teatro di risse e luogo di ritrovo per pregiudicati: chiude l'ENI Caffè di Via Sommavilla
Sospesa la licenza per 30 giorni, a seguito dei numerosi epidosi di violenza e illegalità
Nella giornata di oggi, mercoledì 21 agosto 2024, il Questore della Provincia di Padova ha disposto la chiusura temporanea dell'ENI Caffè a Tombolo, a causa della pericolosità sociale venuta a crearsi nel tempo.
Una chiusura necessaria
La notifica è arrivata giusto questa mattina, 21 agosto. La chiusura dell'ENI Bar in Via Sommavilla è stata ritenuta necessaria per interrompere una situazione di allarme sociale.
Vista la necessità di garantire la sicurezza dei residenti della zona, il Questore ha deciso di sospendere la licenza di somministrazione di alimenti e bevande, nonché l'autorizzazione per la vendita di tabacchi, al titolare dell'esercizio, un cittadino italiano di 50 anni.
Questa decisione segue una serie di episodi violenti e irregolarità riscontrate durante i numerosi controlli e interventi da parte delle forze dell'ordine. Tra i più gravi, spicca una rissa avvenuta lo scorso 5 maggio 2024 quando, verso le ore 2.00 del mattino, due clienti del bar sono passati dalle parole ai fatti. La lite, inizialmente verbale, è degenerata quando uno dei due ha colpito l'altro al volto con un pugno, causandogli la rottura di un dente.
Altri episodi
La rissa del 5 maggio, però, non si tratta di un caso isolato. La sera prima, il 4 maggio, quando un cliente visibilmente ubriaco e molesto è stato identificato come un pluripregiudicato con precedenti per reati legati alle armi, al patrimonio e alla persona.
E ancora, lo scorso 20 aprile quando, verso le ore 2.45 del mattino, due uomini sono stati aggrediti senza motivo da un straniero in stato di ebbrezza. L'aggressore, dopo aver picchiato i due malcapitati, è fuggito. Secondo le testimonianze dei presenti, anche altri clienti che hanno tentato di fermarlo sono stati feriti.
Insomma, il bar era ormai diventato un teatro di violenza, ma anche un luogo d'incontro per diversi pregiudicati. Infatti, fin dalla fine del 2017 le forze dell'ordine hanno rilevato la presenza costante di persone pregiudicate o con precedenti di polizia per reati vari, inclusi quelli legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.