Dipendente infedele sperpera il fondo risparmio della ditta usando la carta di credito del titolare
Al termine del contratto, il 23enne padovano ha continuato a usare il conto sino a spendere una cifra di circa 35mila euro. Le autorità hanno posto fine al gioco lo scorso febbraio
Una storia cominciata ormai più di un anno fa e conclusasi lo scorso 26 febbraio 2024: un giovane di 23enne, assunto da una ditta di Albignasego, una volta terminato il contratto di lavoro, ha continuato a usare indebitamente la carta di credito del titolare al quale, ignaro di tutto, è stata sottratta una cifra di circa 35mila euro.
L'assunzione
Al giovane era stato concesso l’utilizzo della carta di credito del titolare per svolgere alcune operazioni d’ufficio per poi caricare i dati della carta sui suoi dispositivi, così da poterci fare quello che voleva.
Al termine del contratto di lavoro avvenuto nel febbraio dello scorso anno, il 23enne ha cominciato a sperperare indisturbato la giacenza sul conto che il titolare non usava abitualmente, ma che teneva come fondo risparmi.
Movimenti sospetti
Poi la scoperta al 26 febbraio 2024, quando in banca sono stati notificati alla vittima i movimenti sospetti sulla carta, operazioni a lui totalmente sconosciute. Dagli estratti conto è emerso che qualcuno stesse facendo un uso spropositato e illecito della carta sino alla cifra di 35mila euro.
Una volta scoperto il misfatto, il titolare ha subito provveduto a bloccare la carta, recandosi ai Carabinieri di Albignasego per sporgere denuncia e incastrare il colpevole.
Le indagini
Grazie alle analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza poste in prossimità dei bancomat e dei negozi da dove sono partiti i prelievi, è stato possibile individuare il sospetto e procedere così alla perquisizione nell’abitazione dell’indiziato su mandato della Procura della Repubblica di Padova.
All’arrivo delle autorità, queste hanno informato l’ex dipendente di quanto stava accadendo, e senza opporre resistenza il gioco del giovane Lupin era giunto al termine. Il 23enne, con nessun precedente penale a suo carico, ha consegnato i dispositivi incriminati e dovrà rispondere al Giudice di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento.